Basta con i finanziamenti al Summer Festival

Sono già diversi anni che ripetiamo che forse è l'ora di dire basta con il finanziamento pubblico del Summer Festival. Oggi viviamo in un mercato “pseudo liberale” in cui dovrebbe essere il mercato a decretare, attraverso la professionalità e la competizione, la vita e la sopravvivenza di un'azienda. 
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In Italia vige da anni una prassi, fortemente radicata, ma fortunatamente in via di estinzione, in cui un'azienda se va male e sta per fallire interviene lo stato e paga i debiti fatti. L'esempio classico, ma anche la punta dell'iceberg, è Alitalia che agli italiani per una questione di poltrone e per un malinteso senso di campanile – Alitalia azienda di bandiera, simbolo d'Italia – è costata decine di miliardi di euro con Prodi, il primo responsabile temporale e giù giù tutti gli altri Presidenti del Consiglio e partiti senza esclusione alcuna. Pare che l'epoca dei salvataggi di stato sia finita, o fortemente attenuata, e la vita delle attività sia rigidamente controllata dal mercato secondo il concetto del “chi sbaglia paga” e della meritocrazia. 
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Ho fatto questo lungo preambolo per far capire che i tempi sono cambiati negli ultimi anni e lo stato non può e non deve più finanziare le imprese, sia pure con causali e modalità diverse, attuando quello che comunemente viene definito “aiuto di stato” - in questo caso “aiuto del comune. 
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Qui da noi abbiamo la macchina mangia soldi pubblici rappresentata dal Summer Festival che ai lucchesi pare costi qualche centinaia di migliaia di euro l'anno, che sommandoli nel corso degli anni sarebbero diventati milioni. 
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La gente, affascinata da qualche nome internazionale sul palco, non si informa, non legge non vuol sapere quanto spende per avere una visibilità internazionale ormai inutile perché Lucca è arrivata al limite della capienza turistica già con le sue gambe, con Puccini, con le Mura, con i suoi monumenti storia ed arte. Lucca la visibilità se la è procurata per i suoi tesori e lo dicono i dati rilasciati dal Comune di Lucca del primo semestre 2023 quando il Summer Festival non c'era a dimostrazione che niente aggiunge al numero di presenze straniere: 
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COMUNE DI LUCCA. Turismo a Lucca, ecco i numeri del boom nei primi mesi del 2023 (27/07/2023 https://www.comune.lucca.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/25232).
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Non solo la percezione visiva di un netto incremento turistico, ma a testimonianza della crescita di Lucca in termini di flussi, dinamismo e commercio arrivano anche i primi dati di questo 2023 che attestano, in diversi micro-settori, una ascesa verticale e trend in continuo avanzamento. A partire dagli incassi derivanti dai ticket dei bus, che nel periodo compreso tra gennaio e maggio di quest’anno sono addirittura quadruplicati: 380.000 € contro i 95.000 € dello scorso anno. Un incremento vertiginoso, che attesta un sempre maggiore utilizzo dei mezzi pubblici, soprattutto da parte dei numerosi turisti che alloggiano nelle periferie. Anche da alberghi e strutture ricettive di ogni tipologia arriva un dato decisamente rilevante: gli incassi della tassa di soggiorno hanno raggiunto al 14 luglio la somma di 585.699 € contro i 399.844 € del 2022, per un incremento del 46,4% (da ricordare che dal 1 marzo le tariffe sono state ritoccate) 
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Ma come vengono fuori questi numeri da capogiro, dei finanziamenti, che passano ogni anno da una tasca ad un'altra? Semplice: c'è un contributo diretto del comune, la sponsorizzazione da parte della Gesam, il mancato introito del parcheggio Carducci per due/tre giorni, tutte le spese per la sorveglianza, (l'elicottero chi lo paga?) le spese per il ripristino e la pulizia dei luoghi occupati ed adiacenti, salvo altro; poi presumo ci sarà il contributo della Provincia. Salvo altri contributi e benefit non fatti pagare dal comune.
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Tutto questo porterebbe all'incirca alla cifra sopra indicata. In una “società”, una Giunta, che si dichiara liberale tutto questo è intollerabile. Il Comune può e deve investire in ambito sociale, sanitario e culturale. Il Summer Festiva non rientra in alcuna di queste categorie e non certo in quella Culturale. Il Comune deve investire nell'educazione del cittadino e dei giovani. Nell'assistenza a chi ne ha bisogno. Non certo in una manifestazione di musica, a volte, quantomeno discutibile.
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Ma in definitiva poi, come già detto, non è questo il punto, la qualità della manifestazione, ma il fatto che un Comune finanzi un'impresa che abbia come oggetto sociale gli scopi economici. Se il Summer Festival senza tutti i contributi e benefit comunali non va avanti ci dispiace per lei ma non può essere il comune che paga il conto. Non possiamo essere noi cittadini tutti. Se Summer Festival riesce a continuare a fare i suoi spettacoli senza contributi pubblici e benefit ed anzi paga anche l'affitto (cosa che fa regolarmente nelle altre città dove lavora) benissimo! Siamo i primi ad esserne contenti.
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Se non ci riesce potrà essere trovato un altro operatore che ci prova. L'importante è che non costi niente alla comunità lucchese che può destinare tutte quelle risorse a cose ben più importanti.
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“Noi Liberali” appoggerà quei partiti che condividono le nostre idee e aderirà o spingerà affinché venga costituito un comitato politicamente trasversale. Per finire ci piacerebbe che il Comune agisse in trasparenza e ci facesse sapere quanto i lucchesi (comune, partecipate e benefit) versano per avere una città bloccata e le Mura violate.
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