I 14 luglio, presso il Circolo S. Jacopo di Lammari è iniziata la
raccolta delle firme per la petizione contro gli Assi viari e per una
mobilità alternativa con un’ampia partecipazione di persone che si
mettono in fila per firmare.
Le persone che vivono nella Piana di Lucca, hanno a cuore la tutela
del territorio, minacciato di disastro ambientale e per la salute delle
persone, dalla realizzazione degli Assi Viari.
Visto che la realizzazione del “Mostro” murario alto fino a 10 metri è
in contrasto con l’art 9 e 41 della Costituzione, la sua ipotetica
realizzazione si configurerebbe anche come reato ambientale perseguibile
penalmente.
Coloro che sostengono la realizzazione del progetto “Assi Viari”
dicendo che esso è necessario per cercare di snellire il traffico nelle
vie collaterali alla città di Lucca, mentono sapendo di mentire!
Essi sanno benissimo che nella Piana di Lucca da tempo siamo in
presenza di uno sviluppo distorto a rete... dove a causa di molte
attività speculative sono sorti centri commerciali, entri servizi ed
aziende artigianali o industriali in ogni luogo del territorio
lucchese... tanto che Lucca è la città della Toscana con più strade,
sanno benissimo che chi dovrà continuare ad andare al lavoro, o ai
centri servizi o commerciali, dovranno necessariamente continuare a fare
le stesse strade sempre più intasate... e sanno benissimo che
l’ampliamento attraverso gli Assi Viari, del traffico merci su gomma
porterebbe sicuramente anche ad aumentare ulteriormente il traffico
sulle altre vie e viuzze presenti nella Piana di Lucca .
E quindi indispensabile impedire la realizzazione del progetto
“Tangenziale” detta Assi Viari di Lucca, avallato, seppur con
posizioni diverse, dalle istituzioni locali e nazionali e dalle
categorie economiche corporative che vedono nei 173 milioni stanziati un
business... un affare da cogliere al volo... Così come il risparmio di
7 minuti per il trasporto delle merci fino all’autostrada.
Un progetto che è in netto contrasto con l’esigenza di una mobilità
adeguata ai tempi attuali, sostenibile, che sia in linea con la
transizione ecologica e che guardi con favore alla conservazione del
territorio verde ed alla salute dei cittadini della Piana, che, se
sciaguratamente il progetto dovesse andare “in porto”, si creerebbero
condizioni disastrose per l'ambiente, andando a spaccare letteralmente
in due la Piana di Lucca attraverso una muraglia di catrame e cemento,
con la distruzione del poco verde rimasto, con l'inquinamento delle
falde acquifere , con l'aumento delle polveri sottili, con conseguenze
del tutto inaccettabili sulla salute dei cittadini, già messa a dura
prova dai continui sforamenti delle polveri sottili.
Bisogna invece destinare le risorse ed energie per una mobilità
alternativa in grado di risolvere (e non spostare) il traffico di
passeggeri e merci che ogni giorni impegna la Piana. Di soluzioni
alternative ce ne sono molte e sono state presentate nel dettaglio
durante il convegno lo scorso 20 maggio 2023, tra cui la
necessità di puntare su una alternativa centrata sul sistema
ferroviario, una tranvia di superficie, un rafforzamento delle piste
ciclabili e navette elettrice scambiatori).
Ora serve solo la volontà politica di evolversi in questo
senso e cessare di continuare a guardare al futuro con un progetto che
appartiene al passato.
Umberto Franchi
Estratto da www.lavocedilucca.it/post/7479/impediamo-la-realizzazione-del-disastro-ambientale.php