“Quale futuro per Lucca?”

Mercanti (Partito Democratico): “ Quale futuro per Lucca?” - Il commento della consigliera regionale Valentina Mercanti 


Quale futuro per Lucca?” Se lo chiede Valentina Mercanti, consigliera regionale del Partito Democratico, commentando così un anno di amministrazione Pardini. “Al di là dei sorrisi e della simpatia di molti componenti della giunta, quello che emerge dopo un anno di amministrazione comunale a guida centrodestra è la mancanza di una visione di medio e lungo periodo. Non nego di essere preoccupata per il futuro di questa città, ridotta sempre più a una sorta di magico parco giochi con tanti magici eventi, senza che si delinei all’orizzonte quale funzione, quale indirizzo le si voglia dare - spiega Mercanti -. Quale futuro per la città storica? È destinata a essere solo museo a cielo aperto con eventi per ricchi e turisti oppure si vuole avere l'ambizione di progettare e lavorare affinché torni a essere centro direzionale, luogo di residenza, cuore economico provando a valorizzare anche le peculiarità immateriali della nostra Lucca? E che dire delle periferie? Tanto osannate in campagna elettorale e oggi completamente abbandonate, senza una pianificazione specifica, se non quella ereditata dal passato che, per fortuna, in continuità viene portata avanti.  Dove sono finite le polemiche e le proposte di riscrittura completa del piano operativo? Dopo un anno la sensazione è che tutto cambi perché niente cambi, un gattopardo che se la ride insomma. I tir sulla circonvallazione sono ancora lì, la mattina via Fillungo è trafficata quasi quanto la Firenze-Mare, le attività economiche tradizionali continuano a essere in difficoltà, Lucca città della musica e capitale della cultura che non riesce ad esprimere nemmeno una progettualità internazionale per le celebrazioni di Puccini. La risposta non può essere un sorriso o una pacca sulla spalla”.

Nessuna attenzione all’arredo urbano - continua - agli spazi di socialità, ma soprattutto alle fasce più deboli della popolazione, che, coerentemente con le politiche nazionali di un governo dello stesso colore politico di questa giunta, che vede la povertà e la difficoltà economica come una colpa e non come una condizione, vengono lasciati al loro destino a colpi di tagli di risorse in bilancio. Quale destino per le persone che hanno difficoltà a pagare l’affitto o ad avere una abitazione? Verranno confermati i contributi affitto? Tutte domande alle quali non è ancora stata data una chiara risposta. Leggo i toni trionfalistici di alcuni esponenti politici locali, mi pare ci sia un punto che emerga chiaramente: se temi politici di visione sono stati posti e affrontati in questo anno, questo lo si deve ai gruppi di opposizione che hanno chiesto e ottenuto (non per concessione, ma per legge) consigli comunali straordinari su tematiche di stringente attualità e strategiche per il futuro di Lucca: viabilità e mobilità, celebrazioni Pucciniane, sanità e Geal/futuro dell’acqua. A tutti loro va il mio ringraziamento per il lavoro che stanno svolgendo”.


“Forse - conclude Mercanti - al di là dell’atteggiamento muscolare da rivalsa continua, che dopo un anno potrebbe anche lasciare spazio a un confronto più concreto e nel merito delle cose, sarebbe bene che questa amministrazione iniziasse a progettare la città del domani. Una Lucca più consapevole dell’importanza del suo ruolo nell’area vasta, capace di lavorare in sinergia con la Piana riscoprendo la forza di essere distretto, insieme per contare di più. In questo senso non bastano iniziative isolate, ma è necessario lavorare su relazioni e alleanze che possano far contare e crescere i nostri territori e portare a casa i risultati: fondi europei, fondi nazionali e regionali (e almeno quest’ultimi a oggi non sono mancati). Ci sono scelte strategiche da prendere, dopo una pandemia e con una guerra alle porte dell’Europa anche Lucca deve avere la capacità di ripensarsi, capire quale indirizzo prendere, che ruolo vuole assumere nel futuro. Spesso questa città è caduta nella tentazione di stare ferma mentre il mondo continuava a muoversi, spero non sia questo il caso e che questo immobilismo sorridente non sia l’inizio di una decrescita infelice per la città”.

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