Lucca
1.07.23 - Come comitato cultura di Sinistra Italiana Lucca apprendiamo
dagli organi di stampa l’importo di alcune manifestazioni previste dal
Comitato Promotore per il centenario Pucciniano; se le cifre indicate
sono veritiere, pensiamo di trovarci di fronte a uno scenario
difficilmente giustificabile. Un esempio fra tutti, il concerto
“Antologia Pucciniana”, con l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di
Genova diretto da Beatrice Venezi, per una spesa complessiva di 150 mila
euro, previsto per l’11 luglio p.v.
Partiamo
da dati che appartengono alla realtà di tutti i giorni: in Italia
abbiamo poche orchestre stabili. Questo perché la politica culturale
italiana non ha investito sull’educazione e diffusione della musica
classica; in dette orchestre lo stipendio medio di un professore di
orchestra non si discosta di molto da quello di un docente di scuola
secondaria. Non parliamo poi delle orchestre “stagionali”, dove i
professionisti possono anche arrivare ad essere pagati 80 euro lordi al
giorno (circa 10 euro l’ora) con una prova e un concerto (si sta
parlando di professionisti laureati), per poi ritrovarsi disoccupati.
Non ci vuole molto quindi a fare un calcolo grossolano di quanto possa
costare un’orchestra buona di circa 70 elementi, con una prova e
concerto, sia pure con bonus trasferta, contributi speciali per la
realizzazione di un concerto al di fuori della programmazione, ecc ecc.
L’orchestra di Genova è sicuramente una buona orchestra, ma non tale da
giustificare un impegno economico eccezionale.
Certo,
vi sono altre spese: il direttore di orchestra e i cantanti. Non
sappiamo chi verrà a cantare, e sicuramente saranno artisti di primo
ordine ma, sempre con conti grossolani, la nostra calcolatrice indica
spese che, per raggiungere la cifra indicata, non possono essere
inferiori ai 20.000 euro a cantante (nota bene: al 30 giugno ancora non
si riesce ad evincere niente di questo evento da internet), e non
dovrebbe essere da meno il cachet del direttore. Cifre sempre alte e
fuori dal mercato reale.
Un investimento di questa portata per un unico evento penalizza altre possibilità. Facciamo alcune considerazioni:
2)
Questo concerto, ancora non pubblicizzato a 12 giorni dalla
rappresentazione, si inserisce “trasversalmente” e non nella
programmazione ufficiale del Summer Festival. Quale allora lo scopo? Il
pubblico del Summer è un altro, e la rilevanza del concerto non è tale
da risultare evento unico e irripetibile. Con tutto questo poniamo
fiducia poi che in tale concerto non ci siano spese per l’utilizzo del
palco e suolo pubblico.
3)
Come mai nessun professionista, professore di orchestra e direttore, e
ce ne sono molti di validissimi anche solo nella provincia di Lucca, non
insorgono e denunciano un tale spreco di soldi?
Perché,
se quanto descritto dalla stampa è reale, si tratta, di spreco di
denaro pubblico: una situazione che rovescia completamente una realtà
fatta di musicisti sottopagati, di enti che non hanno soldi per dare
cachet onorevoli… l’unica spiegazione sarebbe che di concerto/denuncia
si trattasse, in cui i super cachet servissero da provocazione proprio
per riportare l’attenzione sul problema… ma dubitiamo che questo sia il
lodevole intento.
Queste
considerazioni non vogliono in alcun modo criticare l’utilizzo di cifre
ingenti per la Musica Classica (e, per estensione, per tutte le altre
arti); auspichiamo anzi che vengano sempre più utilizzate, ma con una
programmazione e un’utilità sociale e di promozione del territorio
concreta, condivisa e funzionale, perché le spese per la cultura sono
una risorsa fondamentale per il futuro.
Utilizzare
fondi pubblici è una grande responsabilità: sono il risultato dei
sacrifici di tutti noi e perciò spetta agli amministratori farne buon
uso e a ciascun cittadino vigilare che il loro uso sia corretto
denunciando quando diventa spreco. Questo deve accadere sempre, ancor
più in un momento storico di grandi difficoltà sociali, altrimenti
sempre più l’opinione pubblica confonderà cultura con spreco e
inutilità.
Sinistra Italiana Lucca - comitato Cultura