Pochi infermieri e non formati, aumento aggressioni ed infortuni
I criminali affollano le Rems. Pochi infermieri e non formati, aumento aggressioni ed infortuni
Purtroppo si sta ripetendo quello che è successo negli anni successivi al 1978: allora ci fu la chiusura dei manicomi e una conseguente, perfettibile (anche se direi pessima) riorganizzazione territoriale, che mirava a sostituire i servizi offerti dagli ospedali psichiatrici ma che ha avuto corso, in Italia, in maniera eccellente solo in poche isole felici.
Oggi, dopo la legge 81 del 30 maggio 2014, si chiudono gli OPG e si sta ripetendo la medesima, pessima dinamica di cui sopra: strutture territoriali inefficaci e povere di risorse, sia umane, sia materiali, sia dal punto di vista formativo.
Abbiamo un territorio già in parte inadeguato fin dalla legge di riforma del 1978 e che, poi, è stato sempre più mortificato dai molti tagli alle risorse e che, ora, è inadatto a rispondere ai bisogni di salute delle persone affette da un disturbo psichico e, contemporaneamente, autori di reato.
In estrema sintesi possiamo affermare che i nostri governanti stanno posizionando una pericolosissima “spada di Damocle” sulla testa dei professionisti che operano all’interno dei Servizi di Salute Mentale.
Così, al pari di quanto fece il Tiranno di Siracusa, Dionigi I, ai danni del povero Damocle, i nostri governanti stanno mettendo gli operatori della salute mentale (che sono sempre meno) in condizioni di “fuggire o perire”.
“Nelle REMS di Castiglione delle Stiviere - dichiara Giovanni Borrone, Segretario Territoriale NurSind di Mantova - non c'è un bel clima: parte del personale medico e infermieristico ha scelto di andarsene e l’Azienda (Carlo Poma di Mantova, n.d.r.) non è ancora riuscita ad integrarlo. Negli ultimi mesi si sono registrati molti infortuni sul lavoro, dipesi da colluttazioni con alcuni ospiti. Lavoriamo al limite e, in alcuni casi, sotto i livelli di accreditamento: il rapporto è di un solo Educatore Professionale ogni venti pazienti (in alcune REMS è presente solo dal lunedì al venerdì), di notte abbiamo, per ogni REMS un solo infermiere e due OSS. Gli psichiatri sono ormai meno della metà di quanti ne dovremmo avere. Insomma: il rischio di burn-out è altissimo, così com’è alto il rischio di infortuni”.
Quindi, seppur promossa e mossa da nobili principi, la legge 81 sta riportando le lancette dell’orologio della Storia pericolosamente indietro, attribuendo alla psichiatria l’onere della pubblica sicurezza poiché dovrà occuparsi di tutta quell’ampia ed eterogenea platea di coloro che vengono definiti “soggetti socialmente pericolosi”.
Situazione estremamente pericolosa, sia per gli assistiti che per i curanti, che ci ha spinti ad avviare un’inchiesta sulla Salute Mentale e che sarà di prossima pubblicazione su queste pagine.
Intanto abbiamo sentito anche Donato Cosi, coordinatore NurSind Lombardia che, sul fenomeno sopra descritto, dichiara che “Le situazione di affollamento delle REMS e l’urgenza di ricollocazione di pazienti autori di reato da parte degli Istituti Penitenziari sta aggiungendo nuove criticità al sistema, come quello di occupare posti letto nelle comunità riabilitative, a danno dei classici percorsi di recupero. Spesso, nelle comunità lombarde, i pazienti autori di reato creano climi conflittuali, con minacce e atteggiamenti aggressivi che minano anche i percorsi di guarigione degli altri, più numerosi ospiti”.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della questione.
Restate collegati.
Infermieristicamente.it.
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