Firenze, 7 giugno 2023. “Anche in Toscana il disagio giovanile che nasce tra i banchi di scuola rappresenta una dinamica in preoccupante crescita.
Ansia e mood depressivi sono sempre dietro l’angolo e si presentano con
cadenze più accentuate rispetto al recente passato. La fine dell’anno
scolastico è il momento giusto per provare a tarare l’impatto di questi
fenomeni, da governare ricorrendo sempre di più alla figura dello psicologo interno”. A dirlo è Maria Antonietta Gulino, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana. L’occasione viene fornita, appunto, dal termine delle lezioni.
“La
questione – commenta Gulino – preoccupa trasversalmente genitori,
insegnanti, dirigenti, psicologi e istituzioni. È un problema globale,
che in Toscana mostra traiettorie di rapida ascesa. L’ansia da
prestazione scolastica, unita a quella per il proprio futuro, genera nei
più giovani uno stress continuativo. La nostra società punta tutto sul
risultato, dimenticandosi troppo spesso del dialogo. Dobbiamo
trasmettere agli adolescenti gli strumenti per comprendere che da un
fallimento, come un brutto voto o una bocciatura, si possono trarre
lezioni costruttive per il futuro”.
Muoversi
in chiave preventiva per arginare il fenomeno resta fondamentale:
“Intervenire sui temi del successo e della sconfitta – prosegue la
presidente – fin dai primi anni, sia a casa che a scuola, consente di
accrescere la consapevolezza emotiva degli studenti. L’ansia e le
molteplici emozioni di un giovane possono definirsi sane sotto una certa
soglia d’attenzione: dobbiamo porle al centro di un percorso di ascolto
e crescita. In questo senso l’auspicio è che la figura dello psicologo scolastico diventi componente strutturale nei nostri istituti,
perché accompagna adolescenti, genitori e insegnanti in questo viaggio
fatto di interiorità e relazioni con gli altri, dalla scuola alla
famiglia, dagli amici allo sport”.
Nel frattempo, il consiglio degli psicologi è quello di cogliere la lunga pausa estiva come occasione per respirare e riflettere.
“Adesso – conclude Gulino – è il momento di godersi la nuova stagione,
evitando di trattenere il respiro e di tenersi ancora dentro l’eventuale
malessere accumulato durante l'anno. È un periodo in cui invitiamo i
ragazzi a riflettere su sé stessi e sulle proprie emozioni, per imparare
a gestire i sentimenti di precarietà e ansia, invece di restarne
sopraffatti. La curva del disagio si inverte soltanto attraverso la comprensione e l’ascolto”.