I SOLITI DISASTRI

I SOLITI DISASTRI Dopo giorni di sfacelo un raggio di sole è sorto dai nostri colli, cari concittadini, ma ancora non ci libera dal diluvio di fango versato sulla Regione e sulla ragione di ognuno di noi. Gli inviti a spalare rivolti dalle autorità e da sindaci isterici come Ricci per occultare le carenze croniche e dolose di chi governa ormai arbitrariamente da decenni richiamano agli inviti di Bonaccini a correre nelle corsie per salvare il mondo dalla pestilenza. Tutti paladini con la tragedia degli altri. Il sole non illumina niente di nuovo, solo il passaggio da un'apocalisse all'altra secondo un'agenda decisa da un potere massmediatico e totalitario, dove la cura è obbedire agli obblighi, bollare di negazionismo qualsiasi contraddittorio e perseverare nella narrativa emergenziale e decostruttiva. In piena calamità Mattarella ha infatti presenziato alla giornata mondiale contro l'omofobia, Elly ha postato la posizione dell'Italia nella classifica dei diritti LGBTq+ omettendo i suoi trascorsi come assessore preposto alla prevenzione, e la Meloni sfilava in parata sul luogo del più grande crimine atomico della storia perpetrato, guarda caso, dalla potenza che oggi guida la NATO e l'umanità nella crociata contro Putin. Le priorità dell'èlite sono cristalline: fumo negli occhi e nei cervelli mentre l'acqua e la paura imperversano nelle strade prive di manutenzione e nelle case prese a mutuo. Il loro obiettivo è la tabula rasa dell'attuale modello sociale mediante sfracelli pilotati e "il nulla sarà come prima", è il misurare le nostre esistenze in quindici minuti e in dosi nel sangue come bollini di una tessera Coop. Questo è l'epilogo per gli utili idioti del climate change, per chi crede che Draghi sia stato il nonno degli italiani e che fosse necessario bombardare Dresda e Hiroshima a guerra decisa. Il sole comunque oggi tiene botta, e siamo convinti che lo farà anche l'Emilia Romagna. Bulaggna Dsdadet
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