Lucca è un grande noi? Di certo non è delle donne di San Concordio!

Un paio di anni fa, era il luglio del 2020, iniziava quella che è stata definita la “rimodulazione del verde” del parco della montagnola in piazzale Aldo Moro a San Concordio, dove per “rimodulazione” si è inteso l’eliminazione di 42 alberi adulti e sani presenti nel boschetto planiziale del parco e nel giardino della scuola elementare e dell’asilo. Quel giorno infatti, era il 23 luglio 2020, furono abbattuti i famosi cedri del libano presenti nella ormai ex aiuola centrale del piazzale dove un tempo era anche collocato il monumento in memoria alle vittime del terrorismo. La cittadinanza attiva del quartiere era presente in quanto parve impossibile che potesse accadere questo. Ed invece è successo e poi ancora dopo è successo di peggio. Ci furono delle proteste, anche vivaci per una comunità tranquilla come quella della periferia sud della città ma comprensibili visto che si trattava di uno degli elementi identitari del quartiere, alberi alti e preziosi di circa 40 anni che con la loro mole ed eleganza avevano accompagnato negli anni intere generazioni di studenti. Uno degli esponenti di spicco della maggioranza consiliare, il presidente della commissione urbanistica, non trovò meglio da dire che prendersela con le donne del quartiere, definite “abuele del barrio di san concordio” e poi ancora “abuele rivoluzionarie” letteralmente nonne di un quartiere malfamato che con le loro proteste ed iniziative osavano mettere in dubbio l’operato del comune nella riqualificazione del quartiere. Quello che proprio non andava giù al presidente della commissione era che queste donne, che altro non erano se non semplici manifestanti, cercassero anche di “contestare la scelta delle specie arboree, la larghezza di un marciapiede, la scelta dei materiali” tutte cose che a ben vedere riguardano la vita quotidiana di chi fruiva il piccolo parco cittadino e magari era affezionato a quegli spazi. Il termine “abuelas” era per tutto questo usato in modo dispregiativo proprio per rimarcare il fattore dell’età come se donne di 60 / 70 anni oramai fossero fuori dai giochi e non potessero occuparsi della cosa pubblica. Ma allora ci chiediamo, se la partecipazione è importante per di più quella delle donne tanto che ci inalberiamo se usiamo i termini sbagliati per definire le professioni, come mai allora tanto ci ha dato fastidio la protesta delle donne di San Concordio che chiedevano di salvaguardare gli alberi del loro parco cittadino? Come mai non si sono avuti moti di protesta e sollevazioni popolari a favore di queste donne che tanto si sono date da fare negli anni, per quella che in fin dei conti è sempre stata una manifestazione pacifica di pensiero? Forse che se esci dal pensiero unico dominate e rompi le scatole allora tutto cambia e ci sono regole diverse? Forse non ce ne siamo accorti e Lucca è un grande noi ma proprio non è delle donne del quartiere di San Concordio!
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