L'incontro sul tema "Acqua, energia e produzione di cibo"
Energie rinnovabili, lotta ai
cambiamenti climatici e anche ottimi – e coloratissimi - prodotti
agricoli del nostro territorio. In tanti questa mattina (18 maggio) alla
fattoria urbana degli Albogatti per partecipare all'interessante
incontro organizzato dal Consorzio 1 Toscana Nord.
La tavola rotonda - dal titolo
"Acqua, energia e produzione di cibo" - è stato uno dei tanti eventi in
programma nella Settimana della bonifica, l'iniziativa lanciata in
questi giorni a livello nazionale dall'Associazione Anbi.
Presenti, oltre al presidente
del Consorzio Ismaele Ridolfi, anche il dottor Nicola Colonna,
ricercatore di Enea, e il docente del dipartimento di ingegneria civile e
industriale dell'Università di Pisa, Massimo Rovai.
Tra gli invitati anche Andrea
Elmi, presidente della Coldiretti, Massimo Gai, responsabile CIA
Versilia, e numerosi agricoltori della Piana.
L'incontro, presentato dal
dirigente del Consorzio Lorenzo Fontana, non poteva non aprirsi con un
pensiero rivolto alla popolazione emiliana che, proprio nelle ultime
ore, è stata tragicamente colpita dal maltempo. L'attività del Consorzio
è volta proprio ad evitare – e soprattutto prevenire - episodi di
questo genere.
A rompere il ghiaccio, parlando
della stretta correlazione tra acqua, energia e cibo, il ricercatore
Nicola Colonna: "Di questo legame ce ne siamo resi conto soprattutto
nell'ultimo anno con l'aumento dei prezzi – ha detto – Eppure, non si
dispone di acqua senza energia, né di energia senza acqua, e non si
ottiene cibo sicuro, sufficiente e pulito senza acqua ed energia in
continuo e in qualità. Questi sono elementi inscindibili e fortemente
interconnessi ma la consapevolezza di questa relazione, in tutti noi, è
spesso molto limitata. C'è la necessità – ha aggiunto – di esplorare
approcci nuovi per soluzioni integrate per diminuire la pressione sulle
risorse e implementare delle nuove modalità basate sull'uso sostenibile
ed efficiente di risorse scarse. Le tecnologie delle rinnovabili possono
aiutare ad affrontare alcuni dei trade off tra acqua, cibo ed energia
di cui possano beneficiare tutti e tre gli ambiti. Tra gli obiettivi
sicuramente quello di 'decarbonizzare' anche i sistemi alimentari".
"Quando si pensa agli enti di
bonifica si pensa ai classici lavori di manutenzione sui corsi d'acqua
che vengono effettuati - ha commentato il presidente del Consorzio 1
Toscana Nord Ismaele Ridolfi - All'inizio del mandato
precedente, invece, partimmo con un'idea di 'mission' totalmente
diversa: naturalmente i lavori di manutenzione vanno fatti e vanno fatti
bene, ma siamo convinti che la sicurezza idraulica possa crescere anche
grazie a una stretta collaborazione con il territorio. Il nostro
obiettivo, quindi, è stato quello di creare fin da subito una rete di
soggetti che, insieme a noi, concorrono per far sì che i corsi d'acqua
siano puliti, ben valorizzati e soprattutto sicuri. Non si tratta di
'una cosa in più', ma di rispondere alle vere esigenze dei cittadini,
garantendo una sicurezza maggiore a tutto il territorio. Una politica,
questa, che va avanti ormai da otto anni. Da tempo – aggiunge Ridolfi –
per tenere stretti questi rapporti abbiamo stipulato un accordo anche
con il mondo agricolo. Grazie alle cooperative agricole forestali e alle
aziende molti dei corsi d'acqua del Comprensorio sono maggiormente
monitorati e sicuri. Ad oggi abbiamo oltre cento aziende iscritte nei
nostri albi e - soprattutto nella Piana di Lucca – la stragrande
maggioranza delle attività di manutenzione è stata affidata e quindi
gestita dagli agricoltori. Un rapporto importante, una grande famiglia
che collabora per il bene comune. Questa bellissima rete l'abbiamo
creata anche con il mondo del volontariato: grazie a delle convenzioni
ogni associazione ha adottato uno o più corsi d'acqua e ogni mese,
tramite un report, ci riferiscono se c'è bisogno del nostro intervento,
segnalando eventuali tronchi in alveo o ulteriori problematiche. Il
Consorzio deve presidiare chilometri e chilometri di corsi d'acqua e da
soli non ce la faremmo mai. Perciò queste attività di monitoraggio per
noi sono davvero fondamentali. Tutte queste associazioni ogni mese sono
impegnate anche ne "Il sabato dell'ambiente": decine e decine di
associazioni che si ritrovano tutte insieme per pulire dai rifiuti i
torrenti, i fossi e le spiagge. Un ottimo messaggio che lanciamo
soprattutto alle nuove generazioni: l'ente da anni collabora anche con
le scuole. Oltre cento istituti che, anche quest'anno, hanno partecipato
al nostro progetto di educazione ambientale che, spero, dia davvero
frutti importanti. E' così che investiamo sul nostro futuro: insegniamo
ai ragazzi non solo a conoscere il loro territorio ma anche ad amarlo e a
prendersene cura".
"Il nostro è il primo ente di
bonifica in Italia ad aver dichiarato l'emergenza climatica – ha
aggiunto Ridolfi – La manutenzione che abbiamo sempre effettuato non ci
sembrava adeguata in uno scenario così drammatico. Il clima sta
cambiando e il nostro lavoro non ci sembrava sufficiente. Va bene fare
manutenzione, ma sentivamo l'esigenza di fare qualcosa di più: evitare
gli effetti dei cambiamenti climatici limitandone le cause con ogni
nostra forza. Ridurre le emissioni in atmosfera ed evitare sprechi, ad
esempio, rimanendo coerenti alla nostra dichiarazione di emergenza.
Anche la manutenzione può essere fatta in modo diverso, e noi lo
facciamo in modo 'gentile', valorizzando l'ambiente fluviale. Tutte
sfide difficili ma questi sono gli obiettivi che ci siamo dati"
"Non è corretto, però, mettere
tutti sullo stesso piano: chiaramente ognuno di noi deve avere
comportamenti corretti, ma se accadono tragedie come quelle in Emilia la
colpa non è del singolo cittadino. Chi ha il potere di cambiare le
leggi, lo deve fare. La scorsa estate, quando eravamo in estrema
siccità, gli invasi della Lunigiana – una delle zone più piovose
d'Italia – erano completamente secchi e pieni di depositi. Eppure, prima
di intervenire, abbiamo dovuto combattere con la burocrazia. Stessa
cosa quando abbiamo dovuto sostituire una rete irrigua obsoleta, sempre
in Lunigiana, e il Ministero ci ha richiesto addirittura la valutazione
di impatto ambientale. Dove si pensa di andare con queste leggi? La
politica deve decidere di metterci in condizioni di poter agire
nell'immediato. Per scavare un invaso non ci dobbiamo mettere anni-
conclude – A livello nazionale stiamo spendendo solo il 6% dei fondi
arrivati dal Pnrr, forse arriveremo al 10%, ma se i lavori vanno a
rilento la responsabilità non è nostra, e nemmeno degli agricoltori e
dei cittadini, ma di chi ha il potere e permette tutto questo, senza
modificare il nostro sistema legislativo"
Interessante anche lo studio del
docente Massimo Rovai, che ha analizzato i dati dell'agricoltura nel
Comprensorio del Consorzio, in particolare quello della Piana di Lucca.
Dalle tabelle i numeri che
saltano all'occhio sono tanti: il primo, è che negli ultimi anni sono
cresciuti in modo esponenziale i terreni coltivabili abbandonati. Nella
Piana sono stati abbandonati, infatti, ben 388 ettari in poco tempo. Dei
22mila ettari agricoli disponibili, per l'agricoltura ne vengono usati
solo 9mila (38%). Un territorio quindi che potrebbe produrre il doppio,
se non il triplo di adesso, ma che purtroppo è fermo a numeri molto più
limitati.
Nella Piana, dove prevalgono le
aziende agricole molto piccole (al massimo 10 ettari, e spesso
frammentati), la coltura sicuramente più diffusa è quella dei cereali:
nel 2016 i dati registrano oltre 3mila ettari di coltivazioni, nel 2022,
invece, gli ettari sono scesi a poco più di mille.
Lo studio si è concentrato anche
sul comprensorio irriguo della Piana: in circa 12 anni se ne sono
andati circa 147 ettari, diventati oggi strade, case e quant'altro.
La cosa interessante di questo
territorio è che, avendo a disposizione molta acqua, potrebbero essere
fatte colture di pregio... ma non ci sono. Anzi: i terreni ricchi di
acqua stanno diventando – come detto – sempre più in stato di abbandono.
La filiera globale odierna, poi,
è tutto il contrario di cosa dovremmo fare oggi: "Siamo in un contesto
in cui è importante salvaguardare l'agricoltura non solo perché ci dà il
cibo ma perché è importante anche il suo ruolo di produzione di beni
pubblici. Tutto questo non può essere affidato alle scelte degli
agricoltori che non vogliono più coltivare, perchè la nostra agricoltura
non può competere con quelle più forti. In Toscana ci sono situazioni
molto diverse. La sfida che vogliamo provare a lanciare – conclude Rovai
- è quindi quella di cercare di capire come tante aziende potrebbero
convertirsi ad altre produzioni e venderle a livello locale perché
trattasi di prodotti ricercati. In questo il ruolo del Consorzio è
importante perché siamo in un contesto dove c'è molta acqua e gli
agricoltori non avrebbero problemi. Tanta acqua che, però, non viene
utilizzata".
Interessante anche
l'approfondimento del dottor Colonna in merito ai metodi di produzione
di energia rinnovabile: l'agrisolare e l'agrivoltaico.
"L'interesse intorno a questo
tema sta aumentando – ha detto – ma in agricoltura abbiamo solo 40mila
impianti fotovoltaici in tutta Italia. L'obiettivo del Piano nazionale è
di vederne almeno il doppio da qui ai prossimi 7 anni".
La ricerca ha, in poco più di un
decennio, messo a disposizione sul mercato prodotti davvero innovativi:
più efficienti, economici, bifacciali – ovvero che possono prelevare
energia solare da entrambi i lati e non più su uno solo – muniti di
automazione e di sistemi di inseguimento solare, proprio come fanno i
girasoli che ruotano seguendo la luce del sole.
Il combinato effetto di queste
innovazioni permette non solo nuove applicazioni ed una efficienza
complessiva del sistema ma soprattutto un ripensamento del ruolo e dei
modi di integrazione della tecnologia fotovoltaica in agricoltura. Tra i
benefici anche l'ombreggiamento controllato, che in estate può
addirittura salvare le piante dal forte sole.
I passi da fare sono ancora tantissimi, ma in poco tempo un bel salto è già stato fatto.
Il programma completo, le informazioni e gli appuntamenti della settimana della bonifica è consultabile sul sito: www.cbtoscananord.it
Estratto da www.lavocedilucca.it/post/6280/in-tanti-all-albogatti-per-la-tavola-rotonda-del-consorzio-di-bonifica.php