Giovedì 18 maggio
alle 18 intervento di Isabella Tobino in occasione del 55° anniversario
della costituzione del Centro Culturale Mario Pannunzio.
Tema: “Mario Pannunzio e Mario Tobino”
In occasione del 55° anniversario della costituzione del Centro Culturale Mario Pannunzio, la Professoressa Carla Sodini giovedì 18 maggio alle 18 condurrà
un incontro online con Isabella Tobino, Presidente della Fondazione
Mario Tobino, sul tema “Mario Pannunzio e Mario Tobino”.
La
Presidente oltre a presentare le attività ed i progetti della
Fondazione Tobino, si soffermerà sui rapporti tra Pannunzio e
Tobino sulla base anche dei documenti presenti nell’Archivio
multimediale della Fondazione. Tobino,
infatti, dal 1949 ha iniziato a collaborare con «Il Mondo» sul quale ha
pubblicato racconti bellissimi e appunti di viaggio, confluiti poi in
romanzi. Si potrà seguire l'incontro in diretta attraverso la pagina facebook del Centro Pannunzio.
Mario Pannunzio -
Giornalista e uomo
di cultura (Lucca 1910 - Roma 1968) si trasferì ancora ragazzo a Roma,
seguendo il padre, un avvocato abruzzese, costretto dai fascisti ad
abbandonare la città toscana. A Roma nel 1933 si laureò in legge, ma fin
dagli anni giovanili si interessò all'attività giornalistica e
culturale. Nel 1932 fondò una
piccola rivista di cultura, "Oggi", che chiuse per ragioni politiche
dopo pochissimi numeri; la stessa sorte ebbe "La Corrente", fondata
l'anno dopo con Moravia e Delfini. Pannunzio. collaborò più tardi alla
sceneggiatura di alcuni film e si dedicò anche alla pittura, esponendo
alla Quadriennale di arte nazionale di Roma. Con
Arrigo Benedetti fu successivamente redattore capo del primo rotocalco
italiano, il settimanale "Omnibus", fondato e diretto da Leo Longanesi.
Anche questo giornale (su cui Pannunzio tenne dal 1937 al 1939 la
rubrica di critica cinematografica) fu costretto dalla censura fascista a
cessare le pubblicazioni. Nel
1939 Pannunzio, insieme a Benedetti, creò il secondo settimanale a
rotocalco del giornalismo italiano, "Oggi", che venne soppresso dal
regime nel 1941, poiché aveva raccolto attorno a sé l'ambiente più vivo e
dissidente della cultura italiana. Durante
la Resistenza fu tra i fondatori del Partito liberale con Nicolò
Carandini, Franco Libonati, Leone Cattani, Manlio Brosio ed altri.
Insieme ad essi diede vita al quotidiano "Risorgimento liberale" che
diresse per tutto il periodo clandestino. Nel dicembre 1943 fu arrestato
e rinchiuso nel carcere romano di Regina Coeli da cui uscì nel febbraio
dell'anno successivo.
Tornò
subito al suo posto di lavoro curando, fino alla liberazione di Roma,
l'uscita del giornale e l'organizzazione del movimento liberale
antifascista. Pannunzio continuò a dirigere il quotidiano liberale fino
al 1947.
Nel 1948 collaborò a
"L'Europeo" di Arrigo Benedetti e nel febbraio 1949 fondò "Il Mondo"
settimanale che diresse ininterrottamente fino alla chiusura, avvenuta
nel marzo 1966. Su iniziativa di P. attorno al "Mondo" si formò un
gruppo di pressione per l'impostazione e il dibattito dei maggiori
problemi della società e della politica italiana che organizzò i
"Convegni del Mondo".
Uomo di raffinata formazione
umanistica, fu uno degli esponenti di spicco della cultura crociana su
cui innestò la lezione di Gaetano Salvemini e di Luigi Einaudi. In tal
modo seppe superare vecchi steccati ideologici, rinvigorendo l'idea
liberale con nuovi apporti.
Sotto questo punto di vista, si
può dire che abbia contribuito in modo decisivo a far nascere in Italia
una cultura liberal-democratica in un senso completamente nuovo anche
rispetto alle esperienze gobettiana e amendoliana del primo dopoguerra. Nei
riguardi della cultura marxista e di quella cattolica Pannunzio
esercitò una funzione critica di stimolo al dibattito e al progressivo
superamento delle pregiudiziali ideologiche degli anni cinquanta. Rispetto
all'intellettuale "organico" di matrice gramsciana seppe delineare una
figura diversa di uomo di cultura, impegnato sul terreno civile, ma non
subordinato a discipline di partito. P. ha partecipato attivamente alla
vita politica e ha esercitato anche un magistero importante su molti
giovani: "Il Mondo" fu una straordinaria scuola di cultura in cui si
formarono alcuni dei migliori intellettuali e giornalisti italiani degli
anni successivi alla chiusura del giornale.
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