PIAZZALE DON BARONI E' CONDANNATO A RIMANERE COSI'?

Nel lontano 1988 si stava realizzando il Piazzale destinato a circhi e giostre del settembre. La scelta venne fatta ritenendosi necessario riportare a verde gli spalti di Porta S. Maria, che fino ad allora avevano ospitato gli eventi ed anche un parcheggio. La zona delle tagliate però era un'area verde connessa con quella fluviale e poco cambia il fatto che la parte orientale della stessa (dove ora c'è il parcheggio asfaltato vicino a Borgo Giannotti) venisse da anni utilizzata come discarica abusiva di inerti. La realizzazione dei parcheggi, del piazzale, della viabilità connessa, della bretellina del Montescendi e successivamente della tensostruttura si mangiò quasi otto ettari di aree verdi che vennero integralmente asfaltate, inghiaiate e cementificate. Oggi, trentacinque anni dopo, sarebbe venuto il momento di rinaturalizzare, per il possibile, quest'area che, tra le altre cose, appare di una galattica bruttezza, a pochi passi dal fiume e da una città storica. L'Italia non sa come spendere i fondi europei. Forse sarebbe il caso di fare un progetto che preveda di sostituire la ghiaia con griglie che rendono possibile l'inerbimento; oltre a questo si potrebbe aumentare il numero degli alberi. Si fa un gran parlare di ridurre le aree cementificate; in questo caso sarebbe possibile migliorare la situazione senza necessariamente modificare la destinazione di questi spazi. 

Massimo Giambastiani - Lucca
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