IL SEGNO DEI TEMPI

Ho letto con molta attenzione e preoccupazione il post di ieri ("Le Mura di Lucca cadono a pezzi e ciò viene elegantemente ignorato") e allargando il concetto mi sono reso conto che alla politica lucchese non solo non importa niente dello stato di manutenzione delle Mura, ma non importa niente di tutto ciò che non sia legato al mondo del commercio - inteso in senso di movimento soldi in qualunque forma esso avvenga - delle nuove costruzioni che si portano dietro sostanziosi finanziamenti ed influenti amicizie.
Tutto il mondo è paese, sotto questo aspetto, è vero, ma in una piccola realtà il fatto risalta maggiormente ed assume, a volte, forme grottesche. La difesa di interessi particolari di privati o associazioni è evidente e chiara a tutti. I diritti non sono egualmente distribuiti fra questi ultimi ed i residenti compresi i lucchesi che abitano fuori dalle Mura. Lucca da centinaia di anni per merito soprattutto delle antiche famiglie dei commercianti e degli artigiani ci ha lasciato un patrimonio enorme fatto di palazzi straordinari, ville "fuori porta", strade, opere di ogni genere d'arte ed una mentalità mercantile extra urbana che si è protratta nei secoli fino a pochi decenni fa. Poi alcune associazioni commerciali (che però tutelano maggiormente tutto ciò che avviene dentro le Mura ignorando i quartieri esterni) hanno preso il sopravvento sulla politica, ben contenta di lasciare le redini della crescita cittadina ad altri essendo completamente incapace di vedere le potenzialità storiche e culturali della città. Da cittadella della Storia e della Cultura al mercato suk il passo è stato breve. Oggi, con la sola esclusione di ristoranti e trattorie storiche cittadine più che legittime, le nostre vie sono un rosario di paninoteche, barini (non c'è un solo caffé di prestigio in tutta la città!) e mangiatoie in genere dove spesso anche chi si spaccia per ristorante serve piatti acquistati da società di catering e poi riscaldati col microonde. Così abbiamo perso, assieme al patrimonio storico anche quello della buona cucina del territorio. 
Questa è storia vecchia che nasce almeno 20 o 30 anni fa quando ci siamo messi in vetrina sul mercato del turismo e temo che sarà sempre peggio. Lucca è destinata a diventare, per alcuni mesi all'anno, una sorta di pollaio di turisti usa e getta e questa non è una colpa addossabile (con qualche eccezione) a chi governa da meno di un anno. So che ci saranno molte obiezioni che possono esser fatte a questi miei pensieri ma temo che la città sarà, più o meno velocemente, ridotta come le Mura. Un luogo in decadimento dove si tagliano alberi e lampioni (per interessi privati) dove ancora ci sono pollai con reti anti stupidi e parapetti pericolanti. 
Per finire temo che, con il sempre più massiccio commercio elettronico molti altri negozi chiuderanno e gli spazi lasciati liberi saranno nuove mangiatoie con buona pace di chi ama questa città ma purché abbia un turismo controllato e di qualità. E soprattutto a numero chiuso....
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