Approvato il progetto definitivo del nuovo Padiglione del Liceo Vallisneri, un’amara vittoria.


Da quando nacque il primo progetto un grande numero di studenti, genitori, professori e personale scolastico si preoccuparono, non tanto per la nuova struttura, ma per gli anni in cui, data la demolizione del vecchio “padiglione”, sarebbero state costrette a studiare e lavorare all’interno di moduli prefabbricati. 

Oltretutto all’inizio era incerto il loro collocamento, facendo sorgere ulteriori dubbi sulla funzionalità di tale scelta, dato che l’area esterna della scuola non riusciva a contenere il numero di “container” necessari per accogliere tutti gli studenti frequentanti. 


Questi dubbi alimentarono le proteste degli allievi, soprattutto in un periodo in cui queste soluzioni temporanee creavano, e creano ancora oggi, enormi disagi a tutte le scuole della provincia che furono costrette al loro utilizzo.

Dubbi che da rappresentante d’istituto del Liceo subito ho mosso, criticando il progetto e portando avanti una linea di un NO categorico. 


Per questo definisco invece il progetto definitivo una “vittoria amara”: gli studenti e tutti quelli che lavorano all’interno della scuola potranno continuare a farlo nello storico padiglione mentre quello nuovo sarà in costruzione.


Perché allora amara?

Per gli anni impiegati in battaglie quando il progetto iniziale era bocciato da chiunque, anche se timidamente da certi pulpiti.

Perché si abbatte un edificio storico: si sposta, in pratica, un edificio cambiando per sempre la struttura del liceo, non per cambiare e migliorare la sua funzionalità ma solamente per un problema logistico. 

Per il ritardo con cui partiranno i lavori rispetto alla prima data iniziale prevista di Novembre 2021, ed un quadro economico lievitato da 8 a oltre 11 milioni giustificato dalla provincia con “risultato dell'ultimo aggiornamento resosi necessario a causa dell'incremento dei prezzi delle materie prime”; un aumento che magari poteva essere contenuto se si fossero ascoltate subito le parti in causa. 

Ed ancora, il progetto non porterà alcun beneficio a livello di traffico, che resterà molto probabilmente della stessa intensità; inutile parlare di risparmio energetico e della salvaguardia ambientale se non si riesce a pensare ad una soluzione dell’inquinamento della provincia. 

Oltretutto “Il padiglione una volta demolito, lascerà ampi spazi per nuovi impianti sportivi e nuovi servizi ad uso dei docenti e studenti”, si evince dal comunicato della provincia, non specificando niente di concreto; perché non usare questa zona per migliorare l’area utilizzabile come parcheggio per i genitori degli studenti, un problema che tutte le scuole hanno ma che soprattutto in Via Delle Rose era particolarmente sentito. 


Quello che la provincia non vuole capire è che c’è bisogno di un edificio, di un contenitore, che possa ospitare a rotazione le scuole che hanno bisogno di lavori e ristrutturazioni in modo da non creare disagi a tutti i protagonisti del mondo scolastico, come avviene tutt’oggi. 

Al Vallisneri abbiamo “messo una toppa” ma tanti studenti stanno aspettando ancora notizie, studenti che hanno passato quasi l’intero ciclo della propria formazione all’interno di prefabbricati, la provincia non li abbandoni ed inizi a dare risposte.

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