Esprimiamo solidarietà, vicinanza e sostegno alla signora Dora e alla
sua famiglia, vittime di una mala gestione socio-sanitaria. Leggiamo
infatti attoniti che l’amministratore di sostegno di Dora, una signora
cosiddetta ‘fragile’, ha deciso che la signora deve restare chiusa in
una RSA, accudita da sconosciuti e senza la possibilità di uscire da
tale struttura, nemmeno per una passeggiata accompagnata dai suoi
familiari, amici e parenti.
Ci risulta però che per legge gli amministratori di sostegno non possano
decidere in maniera coercitiva e contro la volontà del beneficiario
dove quest’ultimo debba risiedere e che, nello svolgimento dei loro
compiti, debbano tener conto dei bisogni e delle aspirazioni del
beneficiario.
Le decisioni importanti come quelle relative alla dimora del paziente e
al suo stile di vita devono pertanto essere frutto di un progetto il più
condiviso possibile tra beneficiario e amministratore e non una
decisione unilaterale di quest'ultimo, come nel caso di Dora; tali
scelte devono inoltre rispettare il più possibile le volontà e le
aspettative del beneficiario e conciliarsi con quelle che sono le sue
patologie e la sua disponibilità economica.
Nel caso in questione non ci pare che sia stata rispettata la volontà
della persona fragile, nè quella dei suoi familiari: non crediamo si
possa rimanere indifferenti di fronte alle sofferenze e alle
ingiustizie, i rapporti umani specialmente fra familiari e parenti,
vengono prima di qualsiasi altro interesse e ci auspichiamo che le
volontà della signora Dora e della sua famiglia vengano quanto prima
rispettate e lei possa finalmente tornare a casa e in rapporto stretto
con la propria famiglia.
Onorevole Riccardo Zucconi, Segretario di Presidenza alla Camera e
Chiara Benedusi, Responsabile provinciale Dipartimento Equità Sociale e
Disabilità di Fratelli d'Italia