Lucca non è più una città sicura: il cambio del timone amministrativo per ritrovare la serenità

Mentre il candidato sindaco del Pd Francesco Raspini si riempie la bocca di parole retoriche come “costruire una città che sappia ospitare i sogni di chi scommette sul futuro” o “curare le ferite di chi si sente solo”, Lucca è diventata un luogo dove in prima serata (ore 21.30), nel week-end, quattro ragazzi vengono accerchiati da una banda di loro coetanei, minacciati con un coltello e rapinati in pieno centro storico, a due passi da piazza San Martino.

Si tratta solo dell’ultimo episodio di criminalità a opera delle ormai famigerate “baby gang”, che da anni infestano la zona sud del centro e che mettono a rischio ogni giorno la cittadinanza, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine di contenere il fenomeno. Lucca è drammaticamente ai primi posti nella classifica nazionale per furti in abitazione, furti con destrezza, associazione a delinquere e furti con strappo. Ma il dilagare di criminalità e violenza - risse, episodi di vandalismo - in una città un tempo tranquilla, come dimostrano tutti gli studi e le casistiche, nasce dal degrado urbano in cui Lucca è piombata proprio negli ultimi dieci anni di quell’amministrazione di cui Raspini è simbolo di continuità.

È tutto strettamente collegato: il disordine urbano, la deturpazione dei luoghi pubblici, la sporcizia che regna sovrana in strade e piazze e l’assenza di politiche sociali efficaci hanno un ruolo attivo nella deriva criminale e nei comportamenti anti-sociali.

Sarebbe invece saggio intervenire finalmente sulle cause per risolvere i problemi, e non azionarsi a danno fatto. È dunque necessario riprendere in mano il timone della città, strappandolo con il voto del 26 giugno a coloro che negli ultimi dieci anni hanno saputo solo parlare, ma nei fatti si sono dimostrati incapaci di proteggere i cittadini. Adesso i lucchesi devono scegliere nella cabina elettorale fra la presa in giro raspiniana della “discontinua continuità” di un’amministrazione fallimentare e il coraggio del cambiamento, che è speranza di un futuro migliore e più sicuro. La chiamata alle urne del ballottaggio è un appuntamento con la storia per i cittadini della nostra Lucca, affinché possa tornare bella e sicura come un tempo.

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