POTERE AL POPOLO: SUGLI ASSI VIARI TANTO RUMORE, MA NESSUNA REALE OPPOSIZIONE AL PROGETTO.

SERVE UNA NUOVA VISIONE POLITICA


Prima il sindaco di Lucca Pardini, a cui era bastato qualche incontro a Roma per cambiare nettamente posizione sugli assi viari allineandosi a quella della precedente amministrazione, che si limitava a suggerire timidamente alcune mitigazioni. 

Poi, dopo giorni di pseudo polemiche sulla stampa, anche l’amministrazione di Capannori toglie la maschera e abbassa sul le barricate avviando l’iter per firmare il protocollo d’intesa con la Regione. 

L’annuncio dell’assessore Del Chiaro conferma quanto già si sapeva: neanche la giunta Menesini ha la minima intenzione di mettere in discussione il progetto nel suo insieme e si accontenta della garanzia di poter discutere la modifica di alcuni tratti del tracciato.


Come ha nuovamente sottolineato i giorni scorsi Legambiente e come denuncia da decenni il comitato Altrestrade, gli assi viari sono un progetto devastante per il territorio, obsoleto, insostenibile ed anche inutile per la riduzione del traffico.

Un progetto autoritario e anti-democratico, visto che sono stati negati gli esiti dell’inchiesta pubblica e non è stato tenuto conto delle osservazioni delle associazioni e dei cittadini. 

Un progetto con impatto ambientale devastante che taglierebbe in due la Piana di Lucca e metterebbe a rischio una zona tutelata da vincoli ambientali come quella dei laghetti di Lammari.


Come abbiamo ribadito anche in occasione dell’ultimo sciopero globale per il clima promosso dai Fridays for Future, è l’ora di dare un taglio all’ipocrisia delle amministrazioni e dei governi e di imporre una nuova visione politica, che promuova una mobilità sostenibile, favorendo il passaggio dal trasporto delle merci su gomma a ferrovia. Occorre archiviare definitivamente il progetto assi viari e realizzare una volta per tutte il raddoppio della ferrovia, le metropolitane di superficie, il potenziamento e una seria pianificazione del trasporto pubblico.


Purtroppo, aldilà dei soliti teatrini, le amministrazioni di Lucca e di Capannori, pur di colori diversi, dimostrano mancanza di coraggio e la stessa visione miope che li accomuna alle amministrazioni locali e regionali e ai governi degli ultimi decenni.

Una visione che spalanca le porte a grandi opere, rigassificatori e discariche come quelle contestate di recente a Piombino e nell’Empolese Valdelsa, imposte dall’alto e causa di ulteriore inquinamento in territori già avvelenati. 


Ma le persone ormai hanno capito che non si tratta solo di grandi opere e impianti potenzialmente pericolosi e che rispondono ad una visione del mondo che guarda al passato. Si tratta di un sistema che non è realmente democratico e che mette il profitto di pochi prima delle persone. Che porta avanti politiche economiche che hanno da tempo fatto tre passi indietro sul controllo della produzione e del privato, sulla tutela ambientale e delle classi popolari. Si tratta di accentramento e privatizzazione dei servizi già negli anni mutilati da tagli e svendite, che nelle multiutility verranno quotati in borsa e lasceranno in futuro mani ancora più libere per la costruzione di opere dannose, inutili, costose e che non rispondono ai reali bisogni della gente.


Non siamo più disposti ad accettare questa direzione, vogliamo invertirla e gridare che è il sistema che deve distrutto e non i nostri territori e il nostro pianeta.

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