ASL : “L’unica soluzione è il commissariamento”

Un tavolo di confronto sulla “disastrosa situazione in cui versa la sanità in provincia di Lucca”, per analizzare insieme ad esperti ed operatori del settore le problematiche locali ed elaborare possibili soluzioni. E’ stato questo lo spirito con il quale l’onorevole Fdi Riccardo Zucconi, segretario di presidenza alla Camera dei Deputati, ha voluto organizzare nel pomeriggio di ieri (17 marzo) un incontro ritenendolo indispensabile dopo mesi di critiche e proteste. “Come deputato – afferma Zucconi – ho voluto organizzare questo momento di incontro insieme ai rappresentanti dei medici ospedalieri e di famiglia, degli operatori socio sanitari e infermieristici, liberi professionisti, dipendenti Asl e del Comitato Sanità per fare il punto esatto delle catastrofiche situazioni locali e per cercare di elaborare possibili soluzioni. Sono anni che Fratelli d’Italia critica la disastrosa situazione in cui versa la sanità nella provincia di Lucca e adesso è arrivato il momento di metterci mano in maniera più incisiva, e questo lo si può fare solo interfacciandosi con chi, ogni giorno da sempre, vive e lavora negli ambienti medici e ospedalieri”. “Stiamo parlando ad esempio di un rappresentante dell’ordine dei medici di Lucca; dell’ortopedico Umberto Ragghianti; di Fabrizio Santi, Responsabile igiene della Asl Nord Ovest che ha messo in luce in particolare tutte le carenze che si riscontrano in Garfagnana – prosegue -: il Santa Croce e San Francesco ormai stanno diventando con il tempo dei gusci vuoti e altrettanto grave è aver rimosso il medico dalle ambulanze sempre in zona Garfagnana. In rappresentanza del sindacato Fials era presente Daniele Soddu, che da anni lotta per un sistema sanitario che si sviluppi sul territorio e che dia risposte immediate ai cittadini. Anche l’idea degli ospedali di comunità sta fallendo, progetti sviluppati tramite il Pnrr che finanziano sì la costruzione degli immobili ma non l’assunzione del personale che dovrà operarci”. Gemma Urbani, esponente del Comitato Sanità, ha sottolineato che “c’è stato un colpo di grazia della sanità dovuto dall’ area vasta: la sanità andrebbe ristrutturata interamente, evitando spese insensate come gli interventi, oggi inutili, che sono stati effettuati a Campo di Marte proprio nel periodo Covid, durante il quale furono investiti circa 3 milioni di euro. Adesso questi ambienti sono in disuso, vuoti e inutilizzati, mentre ad esempio al San Luca sarebbero necessari importanti interventi, primo fra tutti l’inserimento del Reparto di riabilitazione che è al momento assente”. Anche Alessandro De Vito, consigliere incaricato dal sindaco di Lucca Mario Pardini per sviluppare i temi sulla Sanità, evidenzia “la necessità di una riforma sanitaria indispendabile per risolvere le criticità attuali. Primo su tutti, togliere l’idea di ‘azienda’: la sanità è pubblica e questo va ribadito con forza. L’ospedale San Luca era stato progettato seguendo la Legge Balduzzi che indicava quanti posti letto creare nei nuovi presidi a seconda del numero di abitanti. Ebbene, il San Luca avrebbe dovuto avere circa 500 posti letto, quando in realtà sono poco più di 300; una situazione non sufficiente per le esigenze del territorio, che oltretutto viola la legge di riferimento, lasciando sì una struttura nuova, che non compensa però il fabbisogno sanitario locale”. Anche la situazione nelle Rsa non è da meno, come ha avuto modo di raccontare Gina Truglio, parlando della sua tragica esperienza. “Quello che è emerso dal tavolo di confronto – conclude Zucconi – è una situazione che non ha più gli estremi per essere risolta da sola, ma che al contrario necessità di un radicale stravolgimento, a partire dai vertici, da chi la gestisce. Due miliardi di bilancio con un debito acclarato di 360 milioni soluzione per la asl nord-ovest, il sostanziale blocco delle assunzioni, figure dirigenziali via via moltiplicate , accessi ingiustificati ad assunzioni attraverso le agenzie interinali mentre non si fanno scorrere le graduatorie dei concorsi anche per le Oss, assenza di punti di codice bianco, operatori sanitari ormai costretti a lavorare in situazioni di stress e l’elenco potrebbe continuare. Ecco perché l’unica via possibile è il commissariamento della sanità toscana, un atto ormai necessario e inevitabile, che possa resettare tutto, per ripartire con il piede giusto da quelle che sono le priorità, ovvero i diritti dei cittadini. La salute delle persone, tutelata dell’art 32 della nostra Costituzione, viene prima di tutto”.
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