È allarme
Dagli Stati Uniti la "super marijuana" arriva nella Capitale tramite il deep web e scatta il sequestro. Cos'è Kurupt Moonrock, e perché desta preoccupazioni
Federico Garau
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È allarme "Kurupt Moonrock": ecco la marijuana più potente al mondo
La Kurupt Moonrock è arrivata anche in Italia. Si tratta di una particolare tipologia di marijuana considerata fra le più potenti al mondo, con una percentuale di Thc (il principio attivo presente nella cannabis) pari al 62%. Per fare un veloce paragone, basta pensare che le altre hanno un percentuale di Thc che si aggira intorno al 33%.
Il sequestro a Roma
La Kurupt Moonrock viene comunemente venduta negli Stati Uniti, ma soltanto due giorni fa ben 6 chili di questa sono stati trovati e sequestrati in un appartamenento romano di viale Trastevere. È stata la prima operazione delle nostre forze dell'ordine che ha visto come protagonista questa tipologia di marijuana. Sono stati gli agenti della squadra mobile del distretto Monteverde a effettuare il sequestro dopo aver notato un via vai sospetto di giovani in un palazzo. Dopo aver fermato uno dei ragazzi, i poliziotti hanno trovato alcune dosi dello stupefacente nelle sue tasche. Risaliti all'identità dello spacciatore, un 24enne romano, gli agenti hanno provveduto all'arresto e alla perquisizione dell'appartamento. A essere sequestrati 20 chili di droga, 14 di hashish e 6 di marijuana, proprio la Kurupt Moonrock. Gli inquirenti sono convinti che lo stupefacente sia arrivato nella Capitale tramite deep web.
Cos'è la Kurupt Moonrock
Considerata una super marijuana, la Kurupt Moonrock è molto più potente rispetto alle altre, e arriva dagli Stati Uniti. Si tratta di una pietra di hashish con l'erba al suo interno. Attualmente una dose di questo stupefacente costa circa 30 euro al grammo, quando invece il prezzo della cannabis comune si aggira intorno ai 13 euro. A comprarla sono spesso i giovani, dato che gli over-30 fumano soprattutto per rilassarsi e non per sballarsi.
"Purtroppo in Italia la dialettica è polarizzata tra proibizionismo e antiproibizionismo, ma esistono diversi modelli di regolazione del fenomeno", ha spiegato a Repubblica Emanuele Perrone, psicologo della cooperativa sociale Parsec. Negli Stati Uniti, ha poi aggiunto l'esperto, viene portato avanti "un modello neoliberista che delega alle aziende la produzione della cannabis, le quali, trattandola come un prodotto, hanno incrementato i livelli di Thc. In Italia l'aumento del principio attivo è una scelta delle mafie".
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