Si è svolto presso l’Unione Comuni Garfagnana l’incontro tra le organizzazioni sindacali dei trasporti della Provincia di Lucca – FILT CGIL, FIT CISL, FAISA CISAL e UGL Autoferro - e il vertice politico dell’Unione Comuni Garfagnana.
L’incontro è stato richiesto proprio dai sindacati per confrontarsi sul trasporto pubblico locale e nello specifico sul T2 e “Lotto Debole” che interesserà la Provincia di Lucca.
Autolinee Toscane eroga nel primo anno 110 milioni di chilometri, più dei 106 milioni previsti dalla gara per i primi due anni, per successivi adeguamenti dell’offerta avvenuti dopo il 2014, anno in cui furono fissati i servizi previsti in gara. Dopo il secondo anno i km del “lotto forte” si ridurranno, sostituiti in parte di lotti a domanda debole. La Provincia di Lucca metterà in gara i servizi a domanda debole nel corso del 2023 per circa 1,7 milioni di chilometri.
L’argomento del T2 e “Lotto Debole” coinvolge in prima linea l’interesse degli utenti ma anche e soprattutto dei dipendenti del settore che, come denunciato dalle diverse organizzazioni sindacali, nella peggiore delle ipotesi rischiano di essere trasferiti dalla attuale società Autolinee Toscane circa 5000 addetti a piccole cooperative e/o ad altri di più aziende che non possono offrire nessun tipo di garanzia contrattuale, salariale e normativa. Nella migliore delle ipotesi invece i lavoratori rischiano “solo” di essere trasferiti a oltre 100 chilometri da casa con spese a proprio carico.
Serve fare chiarezza su quale può essere il ruolo delle aziende toscane, per dare un servizio adeguato ai cittadini del nostro territorio, laddove si va evidenziando un elemento di criticità, come ad esempio la domanda debole, che può mettere in crisi interi territori delle aree interne come la Garfagnana. Le aziende pubbliche toscane del Trasporto pubblico locale possono tornare sulla scena per dare il loro contributo per offrire un servizio di qualità e garantire quei chilometri che rischiano di mancare nello scenario che si è palesato.
Per cui i tagli previsti sono concentrati nelle tratte extraurbane e in specifiche aree per i rappresentanti dell’Unione, è opportuno quindi conoscere dove si trovano le situazioni critiche, sulla base della rete attuale, per una verifica puntuale delle situazioni più fragili che devono essere salvaguardate anche con soluzioni innovative.
Obiettivo dell’incontro è stato capire meglio le dinamiche che si stanno attuando, e fare chiarezza su quale può essere il ruolo delle aziende toscane per dare un servizio adeguato ai cittadini. L’argomento è di estrema importanza per il territorio, visto che il trasporto pubblico locale può influire sulla qualità di vita della popolazione, per cui le amministrazioni locali si sono rese disponibili a realizzare sinergie anche a livello provinciale.
Così si è espresso il Vice Presidente dell’Unione Comuni Garfagnana, Michele Giannini: “Ho assicurato la mia massima collaborazione per far sì che il taglio previsto sia meno impattante possibile sulle nostre aree, non solo per il rischio di perdita dei posti di lavoro, ma anche perché il mantenimento del servizio rappresenta la base per la permanenza dei cittadini sul territorio.”
“Garantisco il massimo impegno per realizzare una strategia di rafforzamento dei servizi in tema di mobilità – conclude il Presidente Andrea Tagliasacchi – tematica che assume un valore particolare nelle aree interne come la Garfagnana in quanto strettamente collegata allo sviluppo locale.”
Soddisfazione è stata espressa dai sindacati per l’incontro che vuole essere solo l’inizio del percorso di ascolto delle istituzioni locali.