Le consigliere e i consiglieri di centrosinistra: “Grave e sbagliato
accorpare Giorno della Memoria e Giorno del Ricordo: forzatura politica
che ha spaccato la città. Anche da qui passano le cambiali elettorali”
“Sbagliato
accorpare il consiglio comunale sul Giorno della Memoria e sul Giorno
del Ricordo: così facendo, dimezziamo il confronto, l’approfondimento,
lo studio e la ricerca della verità della storia”. All’indomani del
consiglio comunale unico straordinario convocato per ieri, lunedì 30
gennaio, per ricordare le vittime della Shoah e delle Foibe, le
consigliere e i consiglieri del centrosinistra in consiglio intervengono
per tenere alta l’attenzione sul tema e per delineare una precisa
responsabilità politica: “il sindaco Pardini non è il sindaco di
tutti. Nonostante si affanni a presentarsi come tale, con il consiglio
di ieri, con quello che ha detto - in modo confuso e quasi intimorito -
di fronte ai cittadini riuniti in presidio, ha segnato una nuova
spaccatura nella città volendo compiere un’ennesima forzatura”.
“Il clima di tensione intorno a questo consiglio lo ha creato la maggioranza - incalza il capogruppo del Pd, Francesco Raspini
- scegliendo di convocarlo. È un’operazione politica, una forzatura.
Come centrosinistra lo avevamo detto che unendo le due giornate si
sarebbe creata una spaccatura. Una spaccatura non soltanto tra noi
consiglieri, ma in tutta la città, soprattutto in quella parte di città
che noi rappresentiamo. Non so da chi sia venuta questa idea, ma so chi,
nella scorsa consiliatura, non ha mai commemorato o voluto commemorare
il Giorno della Memoria. Al sindaco che dice che è intollerabile che ci
sia chi dimentica e sminuisce il senso di queste ricorrenze, dico di
cercare all’interno della sua maggioranza tali comportamenti che
appartengono a chi, nel recente passato, ha scelto di non partecipare e
ha rivendicato con orgoglio questa scelta. Il legittimo sospetto che
questa unificazione dipenda da questo è estremamente fondato”. E ancora
il consigliere di Sinistra Con Lucca, Daniele Bianucci. “Questo
goffo tentativo di pacificazione nazionale è stato fatto nonostante il
legislatore italiano, la legge italiana, preveda due celebrazioni
differenti per il Giorno della Memoria e del Ricordo. Nessuno di noi
intende difendere i contorni della violenza passata e attuale, mondiale e
propria della nostra città: ma allora quello che dobbiamo fare è ridare
dignità ai due momenti e commemorarne il ricordo in due momenti
distinti e separati”. “Questo consiglio unico - prosegue il consigliere
Gianni Giannini (PD) - serve solo ad annacquare gli eventi,
tranquillizzare le coscienze, guarire dal peso di responsabilità chi
ancora sostiene certe ideologie che hanno sempre rifiutato di fare i
conti con il passato. Sono stati banalizzati due fatti storici
completamente diversi tra loro in un’operazione di cinico bullismo e
crudele irresponsabilità. Noi siamo qui per onorare le vittime di questi
terribili eventi, secondo coscienza e cultura. Quello che la
maggioranza ha imbastito, fa tutto tranne che pacificare e rispettare i
morti della Shoah e delle Foibe. Credo che anche di fronte agli ospiti e
ai testimoni che sono intervenuti durante la seduta, sia necessario
chiedere scusa e vergognarsi”. “Siamo qui per difendere la libertà -
continua la consigliera del Partito Democratico, Chiara Martini
- per le generazioni future. Siamo qui per portare una riflessione sul
genocidio degli ebrei e sulla complessità del tema del Foibe. Perché
unire i due momenti? Perché privarci di un’occasione di approfondimento?
Perché confondere le acque? Non cediamo al patteggiamento dell’oblio:
Memoria e Ricordo devono unirsi per rivelare la Storia, senza paura e
vittimismo, senza pregiudizi e chiusure. Sono strumenti indispensabili
per impedire che tutto ciò si ripeta”. “L’odio chiama odio - aggiunge il
capogruppo di Lucca Futura, Gabriele Olivati - e la
complessità dei temi che oggi siamo chiamati a commemorare non può
essere trattata in un solo momento. L’odio chiama odio e le giornate di
celebrazione servono per ricordarcelo, per impedire che prevalga
nuovamente. Se non lavoriamo affinché la storia non si ripeta, tutta
questa sofferenza sarà stata vana. Invito quindi la maggioranza a
riflettere con attenzione sui timori suscitati da questo accorpamento,
sulla crepa profonda che si è generata”. “Il consiglio comunale -
incalza nuovamente la consigliera Ilaria Vietina (Lucca è
un grande noi) - è un punto di riferimento per tutta la città: non
vorremmo mai che le scuole, le associazioni, altre realtà del territorio
scegliessero di commemorare insieme il 27 gennaio e il 10 febbraio. Se
noi per primi non riusciamo a guardare con lucidità a questi due
avvenimenti, stiamo lanciano un messaggio ambiguo. Non abbiamo potuto
parlare, discutere, approfondire. Abbiamo dovuto tagliare dal
ragionamento elementi importanti, che servono per comprendere, per
portare avanti l’esercizio della memoria. Per evitare che oblio e
indifferenza prendano il sopravvento serve coerenza tra ciò che diciamo e
ciò che facciamo: con questo consiglio unico non la maggioranza non è
stata coerente”. “Abbiamo portato il nostro tributo alle vittime che,
dal nostro punto di vista, sono tutte uguali - aggiunge la consigliera Valentina Simi
(Lucca Civica-Volt-Lucca è Popolare) -. Quello che mi chiedo è: perché?
Quando parliamo di accorpamento si parla di diminuzione, noi invece
abbiamo bisogno di moltiplicare queste giornate. Questo è il nostro
compito. Due date distinte servono per ricordare eventi diversi: perché
dover trovare una matrice comune? I fenomeni di cui abbiamo parlato sono
molto complessi, fenomeni che hanno genesi differenti. Non si compara
il numero delle vittime, non si compara il dolore. Perché togliere tempo
e luce a ognuna di questa circostanze? Viviamo momenti di orrore molto
vicino a noi anche oggi. La storia può ripetersi, noi dobbiamo
ricordare. Quello che mi viene da pensare è che non lo abbiamo fatto al
meglio con questo consiglio comunale”. “Per evitare pensieri ed azioni
negazioniste - conclude il consigliere Enzo Alfarano (PD) -
è ulteriormente necessario evitare di accorpare ma scegliere di
moltiplicare, ricordare, parlare, dedicando una giornata ad ognuna di
questa ricorrenza. Forse è meglio che l’anno prossimo ci si concentri di
più su due eventi differenti e degni di essere celebrati e ricordati
degnamente”.