Attacco omofobo a Barsanti, ma è una bufala: scoppia il caso

LUCCA. Una scritta omofoba contro l’assessore Fabio Barsanti. Peccato che sia una bufala. E immediatamente scoppia la polemica politica, con il centrosinistra che annuncia di andare per vie legali. «Una bufala, orchestrata appositamente per accusare la sinistra (come si legge nella presunta lettera del fantomatico cittadino) di una cosa falsa e gravissima, utilizzando tra l’altro una scritta omofoba e vergognosa. Per questo motivo andremo fino in fondo: vogliamo risalire all’autore e chiediamo alle forze dell’ordine di fare luce sulla vicenda»: a dirlo sono le consigliere e i consiglieri dei gruppi di centrosinistra in consiglio comunale - Partito Democratico, Lucca Futura, Sinistra con Lucca, Lucca Civica - Volt - Lucca è popolare, Lucca è un grande noi. «È un fatto grave, imbarazzante e molto triste, anche perché si strumentalizza la lotta alle discriminazioni, che invece è un tema molto serio e purtroppo attuale – spiegano –. E dispiace che l’assessore di Casapound Barsanti, chiamato direttamente in causa da questi mistificatori anonimi, non solo non ne prenda le distanze, ma sui suoi mezzi social addirittura ci ironizzi su. Ci pare infatti che la fake news sia stata orchestrata per gettare una colata di fango sul centrosinistra e quindi anche su tutti noi che lo rappresentiamo in consiglio comunale: basta leggere un passaggio della segnalazione (“voglio solamente aggiungere il mio sdegno per la pochezza di alcuni figuri di certa sinistra, che, non riuscendo a sconfiggere l’avversario con i mezzi della dialettica democratica, si affidano al dileggio, se non alla diffamazione, nei confronti di un assessore che, peraltro, sta svolgendo egregiamente il proprio compito istituzionale”) e i commenti apparsi sui social per rendersi conto di quello che stiamo dicendo. Ma ci sono voluti pochi minuti per fare una banale verifica e accorgersi che la foto in questione altro non è che frutto di un foto-montaggio: la scritta è stata messa artificialmente (con pc o cellulare) su una foto del muretto pre-sa da Google Maps e risalente a febbraio 2022. Oggi, infatti, quella strada, gli alberi che si vedono dietro e il muretto stesso appaiono molto diversi e non esiste alcun segno di vernice fresca utilizzata per coprire la presunta scritta». La strada in questione è a San Concordio, nei pressi della Sala del Regno dei Testimoni di Geova. «Riteniamo grave che qualcuno abbia realizzato questo fotomontaggio che contiene anche una inaccettabile affermazione omofoba. E nel farlo abbia indicato “certa sinistra” come il colpevole – continuano i gruppi di centrosinistra –. L’obiettivo ci sembra piuttosto chiaro, cioè accusare ingiustamente una parte politica di qualcosa che non ha fatto, magari con lo scopo di alimentare un certo clima di contrapposizione e strumentalizzazione in città. È evidente infatti il richiamo al presunto rosicamento di cui tutti noi consigliere e consiglieri siamo quotidianamente tacciati da sei mesi da alcuni sostenitori (fanatici potremmo dire) dell’amministrazione Pardini non appena ci permettiamo di svolge-re il nostro ruolo di opposizione o di evidenziare criticità e contraddizioni nell’attuale ge-stione politica e amministrativa. Crediamo che governare sia fare le cose nell’interesse della città, non fomentare una contrapposizione utilizzando mezzucci ridicoli come quelli a cui anche oggi abbiamo assistito». tirreno
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