Intervista a Giustino D'Uva sindacalista ed avvocato patriota
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Intervista a Giustino D’Uva
Auguro alla Rete dei Patrioti un 2023 di Lotta e Vittoria – Giustino D’Uva avvocato e sindacalista del comparto Metalmeccanici.
Ha iniziato la sua militanza politica a soli 15 anni nel Movimento Patria Nostra, di cui è stato responsabile giovanile, ruolo che ha lasciato dopo la laurea per trasferirsi in Canada, dove ha vissuto per un periodo.
Tornato in Italia, ha militato in alcuni movimenti della destra radicale, per poi approdare – oltre 2 anni fa – al Movimento Nazionale di cui attualmente è Portavoce Nazionale.
Come mai la decisione di aderire al Movimento Nazionale?
Ho sempre portato avanti le idee e le battaglie proprie dell’area identitaria e patriottica. Nel 2020, dopo la terribile stagione della pandemia, il Movimento Nazionale era l’unico che potesse incarnare certe istanze, per cui la mia adesione era la fisiologica evoluzione del mio percorso politico.
Puoi spiegarci nel dettaglio cos’è il progetto “Rete dei Patrioti”?
È semplicemente un’aggregazione di tutti i movimenti, associazioni, comunità che credono nella grandezza della Patria e nella difesa strenua dell’identità nazionale e cristiana dell’Italia.
Al suo interno convivono anime diverse, ma tutte accomunate da ideali nobili ed assoluti, alla luce dei quali si sono federate, pur mantenendo la formale indipendenza.
Perché un movimento dovrebbe aderire a La Rete dei Patrioti?
Perché la nostra area politica è stata sempre sin troppo frammentata, ora è arrivato il momento di riunire – sotto l’unica bandiera del tricolore – tutti i veri patrioti del Paese; anche perché il nemico è sempre più forte e tenace, talchè solo un fronte compatto può rappresentare un’opposizione credibile e vincente.
Quali sono le principali iniziative che avete organizzato o a cui avete partecipato in questi anni?
A partire dal 2020 abbiamo portato avanti la battaglia per la tutela delle libertà fondamentali degli italiani.
Libertà che oggi si sostanziano nella difesa dei confini nazionali, delle tradizioni millenarie, nella tutela dei diritti dei lavoratori e nella lotta contro soprusi sociali e degenerazioni etiche.
Cosa vi differenzia dagli altri movimenti?
La pervicace credenza in un modello politico radicalmente alternativo alla democrazia liberale, che tutti gli altri – al contrario – ritengono irreversibile. Il nostro modello di elezione prevede uno stato organico, in cui le forze cooperino per il supremo interesse nazionale, con la supervisione dello stato; e non già per la massimizzazione del profitto privato.
Ci descrivi in breve i punti principali del programma politico del Movimento Nazionale e quali sono le linee guida de La Rete dei patrioti?
Ricapitolando quanto già detto, i punti qualificanti sono i seguenti:
Difesa della vita in tutte le sue forme
Tutela del lavoro e contrasto alle multinazionali
Superamento del dogma del libero mercato ed affermazione dello stato nell’economia
Lotta all’immigrazione selvaggia ed alla sostituzione etnica
Contrasto alla deriva omosessualista ed alla teoria gender
Contrasto al relativismo individualistico
Difesa dell’identità nazionale e cristiana dell’Italia e dell’Europa.
Attorno a questi capisaldi la Rete dei Patrioti è nata e deve trovare profondo radicamento, da nord a sud.
Come fai a conciliare il tuo ruolo politico con quello sindacale essendo che il sindacato non dovrebbe subire influenze politiche?
Politica ed attività sindacale vanno di pari passo, ma parallelamente. L’una non esclude l’altro, anzi sono reciprocamente complementari, poiché entrambi mirano al ristabilimento di condizioni di lavoro dignitose per tutti.
Tuttavia, l’attività politica, in assenza temporanea di cariche pubbliche di rilievo, non può agire direttamente sui diritti dei lavoratori; è a questo punto che subentra l’attività sindacale.
In passato hai avuto diverse offerte da partiti più grandi che ti avrebbero assicurato un percorso politico più facile, ma hai sempre rifiutato preferendo movimenti extraparlamentari, ci spieghi come mai?
Quello che mi piace della politica è poter perseguire, liberamente, le idee e le battaglie che ritengo sacrosante; nei partiti maggiori questo non è possibile, quindi il concetto stesso di attività politica diviene vuoto.
Perciò ho preferito, pur con difficoltà molto maggiori, dedicare la mia militanza ad un movimento minore, ma ideologicamente retto e dedito al bene comune.
Cosa pensi del Governo di centro destra e cosa lo differenzia dai governi precedenti?
Tra il governo Meloni ed i precedenti non v’è alcuna differenza sostanziale. Al di lá di propaganda e proclami retorici, tutti perseguono l’ideologia liberale come unica possibile. È questo dogma che io combatto.
Tuo padre e tuo nonno sono stati esponenti importanti della politica molisana, quanto hanno influito sulla tua formazione politica?
Hanno influito tantissimo ed hanno rappresentato veri e propri fari della mia attività politica. D’altra parte, sono nato nella politica; ho fatto la mia prima campagna elettorale ed a pochi anni frequentavo i palazzi del potere regionali.
Ciò, inevitabilmente, mi ha consentito sin da subito di capire come districarmi in certi ambienti e come entrare nella mente dei miei potenziali alleati o avversari.
Quali sono i prossimi appuntamenti ed iniziative future de La Rete dei Patrioti?
Continueremo a portare avanti le nostre battaglie, con attività di piazza sempre più intense e sistematiche, ai fini di far conoscere la Rete dei Patrioti al grande pubblico ed affermarne in maniera importante la presenza sul territorio nazionale.
In conclusione, cosa auguri agli Italiani, ed in particolare ai militanti dei movimenti aderenti a La Rete per il 2023?
Il mio augurio accorato è che il 2023 sia un anno di lotta e di vittoria. Nella consapevolezza che ogni giorno che passa è un giorno in meno verso il trionfo del progetto della riaffermazione di una Italia che sia di nuovo grande e prospera.
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