ERBACCIA NEI FOSSI SOTTO LE MURA, UN ESPERIMENTO FALLITO

Nei primi anni in cui, a nostro avviso assurdamente, si era scelto di lasciar crescere, alta come un uomo, l’erba nei fossi attorno alle Mura, il primo sfalcio stagionale avveniva nel mese di settembre. L'anno scorso invece la situazione si è trascinata fino a fine novembre. Va fatto rilevare che, dopo tre anni di scarsa cura, le piante palustri e le alte erbe stanno sempre più rafforzando i loro apparati radicali e questo ha reso evidentemente difficoltoso lo sfalcio novembrino. Basta osservare come, nei fossi, nonostante il lavoro fatto, permangano ciuffi basali potentemente sviluppati che, al primo caldo primaverile si svilupperanno fino a rendere difficile il regolare deflusso delle acque. Chiediamo dunque al presidente del Consorzio di Bonifica se creare le condizioni per peggiorare la capacità di smaltimento delle acque del reticolo minore sia in linea con i compiti dell’ente che egli amministra. A parte questo non smettiamo e non smetteremo mai di sottolineare che gli spalti delle Mura non sono un parco naturale e non sono neanche un ambiente agrario o incolto; gli spalti delle Mura sono un giardino storico parte integrante del monumento. Pensiamo dunque che una gestione dei fossi, che si vuol presentare come naturalistica, contrasti pesantemente con la tutela del monumento, con il decoro e con la possibilità di offrire a cittadini, viaggiatori e visitatori un paesaggio urbano ben tenuto. Lasciare l’erba alta sotto le Mura di Lucca equivale al lasciarla nei canali del giardino della Reggia di Caserta o in altri contesti monumentali. Contrasta veramente con qualsiasi logica il vedere fossi di campagna, posti nei più vari luoghi del comune di Lucca, da Farneta al Morianese, da Sorbano a Sant’Angelo, già ben falciati in primavera, mentre gli spalti risultano invasi da alte erbe. Se si vuole attuare una gestione naturalistica o presunta tale lo si faccia in campagna e non sotto un monumento come le Mura!! Chiediamo dunque che, già dalla prossima primavera si riprenda ad effettuare i necessari sfalci rendendo dignità e decoro al maggior monumento cittadino. Chiediamo al Sindaco che si adoperi con il Consorzio di Bonifica per far cessare un modello gestionale totalmente assurdo. Già che siamo in tema, chiediamo anche al Consorzio di Bonifica quando siano in programma i lavori di rimozione della vegetazione ripariale del Serchio a valle del ponte di Monte San Quirico, dove ci pare che i salici siano fin troppo sviluppati. Piero Andreucci – Per Lucca e i suoi Paesi
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