Mancanza di trasparenza su alcune nomine e alcuni temi strategici - le celebrazioni Pucciniane su tutti -, grandi questioni dimenticate,
a partire dal Piano Operativo e dalle politiche ambientali, dal
rilancio delle periferie fini alla sanità e al sociale, una serie di annunci trasformati in un nulla di fatto se non proprio in un totale cambio di direzione
- pensiamo all’ordinanza antibivacco, a quella per vietare il transito
dei tir sulla Circonvallazione o alla posizione sugli Assi Viari - e una
generale tendenza alla mercificazione della città tradotta in
una sorta di “bomba libera tutti”, tanto sull’utilizzo improprio (per
fini privati) dei beni pubblici e culturali quanto sulla progressiva e
crescente sosta selvaggia in centro storico. Il tutto condito da una
silente continuità con la precedente amministrazione su Pnrr, lavori
pubblici e mobilità, rendendo così attualmente poco credibile il tanto
decantato immobilismo denunciato per oltre 5 anni dagli stessi che oggi
si intestano i risultati raggiunti dalla precedente giunta comunale.
È questo, in estrema sintesi, il bilancio dei primi sei mesi di amministrazione Pardini delineato dai gruppi di opposizione riuniti in conferenza stampa insieme alle forze politiche della coalizione di centrosinistra e ai rappresentanti istituzionali del territorio. Presenti, oltre ai capigruppo Francesco Raspini (Partito Democratico), Gabriele Olivati (Lucca Futura), Daniele Bianucci (Sinistra con Lucca), Ilaria Vietina (Lucca è un grande noi), Valentina Simi
(Lucca Civica-Volt-Lucca è popolare), anche le consigliere e i
consiglieri Chiara Martini, Serena Mammini, Gianni Giannini, Enzo
Alfarano e Silvia Del Greco (per il PD) e Lia Stefani e Cecilia
Lorenzoni (per Lucca Futura), e i rappresentanti politici dei partiti e
dei movimenti della coalizione.
Non solo bilanci, però. L’occasione, infatti, è servita alle forze della coalizione anche per presentare quelli che saranno il ruolo e il lavoro dell’opposizione e in generale del centrosinistra a partire dall’anno nuovo: presenza sul territorio, elaborazione di un cronoprogramma alternativo a quello proposto dall’attuale amministrazione comunale, organizzazione e pianificazione
di un percorso di partecipazione e coinvolgimento della città per
costruire insieme azioni, interventi, iniziative e proposte che abbiano
sempre come fine ultimo lo sviluppo sostenibile di Lucca e il benessere dei cittadini.
“Il centrosinistra c’è, non si è mai fermato in questi mesi ed è per questo motivo che anche nell’anno nuovo continueremo nel percorso partecipativo di lavoro e di presenza sul territorio e con i cittadini -
spiegano i capigruppo -. Non solo come gruppi di opposizione, ma
proprio come coalizione di centrosinistra composta da tutte quelle forze
politiche che hanno sostenuto e costruito il programma elettorale. Siamo una realtà politica coesa e competitiva e rappresentiamo tante persone che noi non intendiamo abbandonare.
Anzi. Il percorso che porteremo avanti tutti insieme nei prossimi mesi
ci porterà sul territorio, in mezzo alle persone, per coinvolgere sempre
più persone e allargare ancora di più il nostro raggio d’azione. Quelli
che stiamo vivendo e che vivremo, politicamente parlando, sono i
momenti più difficili, ma noi siamo convinti che saranno fruttuosi per
il futuro del centrosinistra nella nostra città”.
“Tra le tante
questioni che vogliamo sollevare c’è sicuramente la necessità che la
giunta esca dall’ordinaria amministrazione, per concentrarsi sui grandi
progetti di prospettiva per la città. Fare da stimolo su questi punti
dovrà essere il compito dell’opposizione nei prossimi mesi, con spirito
costruttivo nell’interesse dei cittadini”.
Scarsa trasparenza: perché il sindaco non risponde sui conflitti di interessi?
Nella
ricostruzione di questi mesi di amministrazione di destra a guida Mario
Pardini, il centrosinistra pone l’attenzione sulla scarsa trasparenza, a
partire dalle nomine - considerate quasi tutte scadenti tranne
pochissime eccezioni - basate su logiche clientelari e non di merito.
?Il conflitto d’interessi Cecchini. Il primo conflitto di interessi è
quello del consigliere Elvio Cecchini, a cui è stata data la delega
all’attuazione del Piano Operativo, nonostante che il consigliere
continui a esercitare la professione di architetto e nonostante che sia
conclamato ed evidente il suo rapporto con il proprietario della Tenuta
di Forci, Robert Jan Van Ogtrop, a cui si deve la presentazione di una
delle osservazioni più sostanziali e importanti del Piano Operativo. Su
questo aspetto specifico, sollevato dall’opposizione con
un’interrogazione comunale proprio ad agosto scorso, il sindaco non ha
ancora risposto. ?La vicenda Mancini. Reticenza e silenzio anche
rispetto alla questione che riguarda Gianmarco Mancini, nominato
presidente di Geal: la piscina della sua villa, diversamente da come
previsto con atto del febbraio del 2000, nel quale si diceva che doveva
essere provvisoria e sopra terra, oggi si presenta come interrata a
tutti gli effetti, visibile anche con Google Maps, e formalmente priva
di alcun tipo di autorizzazione (ambientale e idrogeologica). “La
piscina c’è - spiegano - è visibile a tutti, basta presentarsi a casa
del signor Mancini e fare una verifica empirica. Allora come mai c’è
tutta questa reticenza al riguardo?”.
La gestione Veronesi. Che dire
poi di Alberto Veronesi, nominato da Pardini presidente della Fondazione
Puccini e di conseguenza, in funzione proprio di questo ruolo, scelto
come presidente del Comitato per le Celebrazioni Pucciniane? Una nomina
attaccata perfino da una delle più ferventi sostenitrici del sindaco
Pardini, Beatrice Venezi. Oggi, dopo solo pochi mesi dalla creazione del
Comitato, stiamo assistendo a diverse dimissioni da parte di autorevoli
esponenti: alcune note, altre avvenute nel silenzio generale, ma pesano
allo stesso modo perché presentano tutte analoghe motivazioni: la
gestione poco chiara e per nulla trasparente delle tante risorse in
campo, ben 9 milioni di euro.
“Dispiace vedere come tutto questo sia
poco o nulla raccontato in città - continuano i consiglieri -. In
quanti sanno, per esempio, che il Comitato per le Celebrazioni
Pucciniane è gestito in modo segreto? Che i componenti non possono
raccontare quello che avviene al suo interno e che delle varie sedute
non ne va data notizia? Per noi questo è semplicemente inaccettabile.
Così come è inaccettabile che Giacomo Puccini, cioè una delle risorse
culturali più importanti di Lucca, sia il giochino di un presidente
ritenuto da più parti inadeguato e fautore di tentativi di gestioni
discutibili delle risorse pubbliche: il sindaco di Lucca ha intenzione
di dire qualcosa al riguardo? Ci stupiamo di come chi ha sempre fatto
battaglie sulla trasparenza, da Difendere Lucca a Lista Civile, oggi
resti in silenzio e accetti supinamente tutto questo”.
“Attualmente,
infatti - continuano - le relazioni milanesi di Veronesi rischiano di
essere privilegiate rispetto agli interessi di Lucca. Ci aspettiamo che
con 9.5 milioni di euro di fondi ministeriali il Comitato stia lavorando
o abbia già elaborato un maestoso progetto di riqualificazione e
valorizzazione culturale dell’intero territorio di Puccini: quando sarà
presentato? O senza dubbio Lucca, in qualità di città capoluogo, si farà
portavoce di un progetto capace di coinvolgere tutti gli enti culturali
presenti sul territorio nel nome del Maestro per un programma
eccezionale, capace di posizionare Lucca nel mondo in vista del 2024:
quando sarà presentato? O ancora diamo per scontato che ci sia una
strategia complessiva, promossa dal Comitato stesso, capace di mettere
intorno al tavolo tutti gli attori economici del territorio per attrarre
risorse ulteriori da aggiungere a quelle già presenti: quali? Secondo
quale programma e con quale strategia?”.
“Per rispondere a tutte
queste domande - spiegano - faremo formale accesso agli atti per capire
quali documenti sono stati approvati e cosa si si sta muovendo
all’interno del Comitato delle Celebrazioni, visto che il Comune di
Lucca ha deciso di tenere tutto nascosto e secretato”.
La
mercificazione della città. La volontà di rendere Lucca il paese dei
balocchi per gli amici di chi amministra è già evidente in alcuni
segnali inequivocabili arrivati in questi mesi e, in particolare,
nell’ultima settimana. Su tutte, la facilità con cui si fanno gestire
beni pubblici e di interesse culturale per esclusivi fini privati, senza
chiedere permessi e autorizzazioni: “quello che è accaduto alla Casa
del Boia il 23 dicembre ne è la dimostrazione più evidente. Un bene
artistico e pubblico che diventa disco-pub per una sera senza neppure la
grazia di chiedere permessi e autorizzazioni a Soprintendenza e Comune.
È un fatto grave, perché rischia di passare il concetto che se sei ben
inserito con chi amministra allora puoi fare quello che ti pare e puoi
permetterti di non rispettare le regole. Chi amministra dovrebbe sapere
che oggi organizzare eventi è materia molto delicata e molto complessa,
soprattutto in una città come la nostra, in gran parte vincolata e
quindi sottoposta al parere della Soprintendenza. Sulla stessa lunghezza
d’onda leggiamo l’evidente facilità con cui si consente di far
parcheggiare le auto ovunque in centro storico, fin dentro piazza
Anfiteatro o sulle Mura, senza alcun controllo. Anzi, a peggiorare il
tutto c’è la questione della moltiplicazione dei permessi per accedere
alla Ztl”.
I grandi assenti.
Lo scintillio delle luci di
Natale non è comunque riuscito a illuminare alcune questioni
fondamentali per il futuro di Lucca, oggi del tutto dimenticate.
Così
per il Piano Operativo e per l’edilizia privata: “si doveva cambiare
tutto soprattutto per il Piano Operativo, ma non se ne sa più nulla e
non c’è neanche un assessore delegato a questo maxi-argomento, che ha a
che vedere con lo sviluppo non solo urbanistico, ma anche economico,
della città”. “Perché non è stato avviato un dialogo con la città nella
gestione delle osservazioni al Piano Operativo? Di questo argomento non
se ne sa più niente: a quanto ne sappiamo, e a quanto ne sanno i
cittadini, l’analisi delle osservazioni non è ancora partita dopo 6 mesi
dall’insediamento. E la fine del 2023 come tempo indicato
dall’amministrazione per arrivare all’approvazione è insostenibile: il
Piano è pronto, quello che c’era da fare appena insediati era la
discussione delle osservazioni per arrivare velocemente al passaggio in
consiglio comunale. Tenere bloccato il Piano per 12 mesi significa
tenere ferma la città per un anno”.
Così per il rilancio dell’ex
Manifattura Tabacchi: “c’è una parte di coloro che compongono l’attuale
amministrazione comunale che ha aspramente criticato il progetto di
riqualificazione dell’ex Manifattura presentando come unica e valida
alternativa quella di Music Innovation Hub. Che fine ha fatto questa
proposta? Dovevano essere rispettate delle scadenze, dovevano essere
fatte delle varianti urbanistiche, dovevano essere presentati bandi al
riguardo: dov’è finito tutto questo? Perché a distanza di sei mesi non
se ne sa più nulla? Perché l’amministrazione comunale, oltre ad
aggiornare i cittadini su ogni singola inaugurazione di alberi di Natale
fatta nell’ultimo mese, non sente il dovere di informare la città su
ciò che si sta muovendo rispetto a questi argomenti?”.
E non è tutto,
perché tra i grandi assenti di questi mesi di nuova amministrazione il
centrosinistra inserisce anche le politiche sociali, le periferie e le
politiche sanitarie.
“Al di là delle tante strette di mano di qualche
assessore, che fa da contraltare al silenzio di altri membri della
giunta comunale, e dei sorrisi del primo cittadino, risaltano agli occhi
la mancanza di idee, di programmi e di proposte in merito a
riqualificazione, decoro, cura e centralità dei quartieri della città e
delle frazioni più periferiche del territorio, di cui si sono perse le
tracce anche nella narrazione pubblica della giunta. Stessa sorte per le
politiche sanitarie, nonostante che Pardini sia il presidente della
conferenza zonale: le tante parole spese in campagna elettorale su ruolo
del primo cittadino nei rapporti con l’Asl, su rilancio dell’ex Campo
di Marte e su miglioramento del pronto soccorso dell’Ospedale San Luca
che fine hanno fatto?
Sarebbe interessante conoscere in questo senso
il lavoro del sindaco o dei suoi delegati per portare avanti insieme
con l’Asl la riorganizzazione della sanità territoriale attraverso
proprio l’utilizzo dei fondi Pnrr destinati al Campo di Marte”.
“Grande
assente, poi, la politica sociale comunale: sempre più cittadini stanno
vivendo situazioni di difficoltà economica, le politiche sociali, come
quelle riguardanti la casa, dovranno giocare un ruolo sempre più
centrale nei prossimi mesi, ma l’amministrazione comunale non ne parla e
non sente il bisogno di programmare interventi e trovare soluzioni che
escano dalla gestione ordinaria (per altro già strutturata dagli uffici
in modo efficiente). Quel poco che funziona e sta ancora in piedi è
infatti ereditato dall'amministrazione precedente, come per esempio il
Piano freddo.
Ma il sociale, evidentemente, è un tema che si sposa male con lo scintillio delle luci natalizie”.
Tra false partenze e retromarce.
“L’ordinanza
antibivacco sbandierata dalla destra come la risoluzione a tutti i
mali del centro storico, non solo non ha prodotto alcun effetto di
quelli sperati da certi assessori, ma è riuscita a totalizzare la
bellezza di quattro multe, di cui due alla stessa persona: tant’è che
dopo il primo periodo sperimentale, non è stata rinnovata. Una
retromarcia, dunque. Al pari di quella per la famosa ordinanza, promessa
pochi giorni prima del ballottaggio, per l’eliminazione dei tir dalla
Circonvallazione: doveva essere il primo atto dell’amministrazione
Pardini, a oggi continuiamo a non averne notizia. Di più: durante il
consiglio comunale straordinario sugli Assi viari, richiesto da noi
gruppi di opposizione, a precisa domanda il sindaco non ha saputo
rispondere. Nel corso della stessa seduta consiliare, abbiamo anche
appreso come fossero tutte balle le promesse di contrarietà al progetto
Assi Viari più volte sventolate durante la campagna elettorale”. “Per
quanto riguarda le false partenze, poi, occorre evidenziare come rientri
in questa categoria anche la gestione del progetto per il palazzetto
delle attività motorie di via delle Tagliate, che, con la vasca
ludico-motoria, ha l’obiettivo di rispondere a un’esigenza evidenziata e
sollevata più volte da centinaia di famiglie lucchesi: prima tolto
dall’ordine del giorno all’ultimo minuto il punto che avrebbe dovuto
discutere e approvare la variante propedeutica al progetto stesso, poi
nuovamente calendarizzato e approvato, poi ora nuovamente messo in
discussione a causa di un parere negativo - e tardivo - del Coni,
stranamente silente sia in fase di concessione delle risorse da parte
dello Stato (comunicate al Comune il 28 giugno 2022, quindi con la nuova
amministrazione), sia in fase di conferenza dei servizi. Come mai
l’amministrazione negli ultimi sei mesi, cioè da quando ha ricevuto la
notizia di aver ricevuto il finanziamento, non ha lavorato per portare a
casa il progetto e ottenere tutti i pareri positivi?”.
Lucca: prima periferia di Caracas ora centro del mondo.
“Da
periferia di Caracas a centro del mondo è stato un attimo: l’attimo che
passa dall’essere opposizione ad amministrare la città.
L’amministrazione Pardini sta portando avanti moltissimi dei progetti
finanziati, realizzati, programmati e ideati dalla precedente
amministrazione e dai precedenti assessorati (i bandi Pnrr sulla
rigenerazione urbana e sullo sport; le novità sulla mobilità, dalla
bicipolitana alle nuove piste ciclabili fino ai nuovi autobus),
nonostante che ora lo sforzo del sindaco e degli assessori sia tutto
incentrato nel voler far passare per risultati propri i risultati di
altri. Ciò che è cambiato è l’approccio: le stesse persone che fino al
26 giugno 2022 gridavano all’immobilismo, ora si fanno le foto sugli
stessi cantieri approvati e finanziati da chi c’era prima”.
Il ruolo dell’opposizione: al servizio della città.
“Sentiamo
tutta la responsabilità di esercitare il nostro diritto-dovere di
rappresentare coloro che hanno votato e sostenuto il centrosinistra e
questo, soprattutto in alcuni passaggi istituzionali, non ci ha impedito
di comportarci in modo molto diverso rispetto a quello che avevano
fatto coloro che oggi amministrano. Pensiamo al presidente del consiglio
comunale, eletto all’unanimità grazie anche ai nostri voti. Oppure
pensiamo alla volontà di collaborare e di metterci a disposizione nella
gestione di alcune emergenze che hanno riguardato il nostro territorio.
Noi facciamo sentire la nostra voce e lo facciamo non con l’obiettivo di
criticare sempre e comunque, ma di sollevare ciò che non funziona e
mettere sempre al centro l’interesse di Lucca. Da qui è nata la volontà
di presentare la mozione per l’istituzione del fondo anticrisi che ha
indirizzato una serie di aiuti sul tema del caro-energia: la manovra
presentata dall’amministrazione comunale è nata grazie alle
sollecitazioni dell’opposizione. Abbiamo fatto emergere contraddizioni e
ingiustizie quando necessario, come quelle relative all’ordinanza
antibivacco o l’ultima riguardante la modifica della delibera comunale
per la concessione degli spazi comunali e la decisione di eliminare ogni
riferimento a xenofobia, razzismo, omofobia, antifascismo e Resistenza
dal documento”.
“Per il 2023 abbiamo intenzione di proseguire il
nostro lavoro sul territorio con incontri informali e assemblee
cittadine, presenza in centro, nei quartieri e nelle frazioni con
proposte, iniziative e azioni da portare avanti insieme come consiglieri
comunali e come forze politiche. La volontà è anche quella di
continuare a tenere i rapporti con i cittadini che avevano contribuito a
costruire il programma elettorale per proporre azioni e interventi che
possano giorno dopo giorno delineare l’alternativa del centrosinistra
all’attuale gestione di destra della cosa pubblica, molto attenta a ciò
che è apparenza e molto ferma e distratta su tutte le questioni di
sostanza”.