Il centrosinistra in consiglio comunale: “a Lucca, per
l’amministrazione di destra, la Resistenza e il ripudio di ideologie
razziste, omofobe, naziste e antisemite sono valori divisivi e quindi
vanno cancellati. Questa è una triste pagina per la storia della nostra
città”
“Non possiamo negare che ci abbia fatto male sentire
in consiglio comunale Mario Pardini, che ci tiene molto ad autodefinirsi
il sindaco di tutti, dire che i riferimenti alla delibera approvata
dalla precedente amministrazione comunale (appunto la lotta al fascismo,
al nazismo, al razzismo, all’omofobia, all’intolleranza religiosa, alla
xenofobia, all’antisemitismo) siano questioni divisive, e per questo da
superare. Per tutti noi questo è un fatto grave”.
A dirlo sono
le consigliere e i consiglieri del centrosinistra in consiglio comunale -
Partito Democratico, Lucca Futura, Sinistra con Lucca, Lucca Civica -
Volt - Lucca è Popolare, Lucca è un grande noi - in seguito
all’approvazione, con i voti di maggioranza, della mozione che va a
modificare la delibera sulla concessione degli spazi comunali,
eliminando la dicitura secondo cui, per avere quegli spazi, bisogna
riconoscersi nei valori della Costituzione e della Resistenza e
ripudiare fascismo, nazismo, ideologie razziste, xenofobe e antisemite,
omofobe e antidemocratiche, portatrici di odio e di intolleranza
religiosa.
“L’orizzonte di governo dell’amministrazione Pardini
è il continuo pagamento delle cambiali elettorali a chi l’ha sostenuto -
spiegano -. A nostro avviso ricalcano questa strada molte delle nomine
delle società partecipate e segue questa indicazione ciò che è avvenuto
l’altra sera in consiglio comunale. Prima abbiamo assistito a un
teatrino imbarazzante di interventi inconcludenti e cincischianti sui
punti precedenti all’ordine del giorno per tentare di trascinare il
consiglio alle lunghe, fiaccare gli animi e sperare così che il folto
pubblico presente se ne andasse. Poi è iniziata la sfilata della destra e
del sindaco, che hanno espressamente dichiarato come divisivi i valori
ispirati alla Resistenza. Una posizione che rende ancora più strumentale
e ipocrita il tentativo di appellarsi alla Costituzione, evidentemente
un bel cappello da indossare quando fa comodo”.
“L’amministrazione
comunale non ha ancora calendarizzato in consiglio comunale il bilancio
e il piano triennale delle opere pubbliche - concludono le consigliere e
i consiglieri -, andando così a infrangere la consuetudine di portare
il bilancio di previsione prima della fine dell’anno in corso per
evitare l’esercizio provvisorio. Tuttavia il sindaco Pardini ha trovato
il tempo per inscenare un duello ideologico e per portare in
approvazione, nella massima aula della democrazia cittadina, una mozione
che crea una frattura e una faglia netta con tutti quei cittadini -
tanti - che si riconoscono nei valori della Resistenza e
dell’antifascismo e che riconoscono tali valori la base su cui nasce e
si sviluppa l’Italia democratica e repubblicana sancita nella
Costituzione. Queste sono le priorità dell’attuale amministrazione
comunale, costantemente impegnata a difendere - e non è una scelta
verbale casuale - una precisa parte di elettorato. In tutto questo da
notare il cortocircuito di Lista Civile, che due giorni fa con un post
sulla propria pagina Facebook si chiedeva “chi ha paura delle parole?
Chi si dichiara, tra i consiglieri, ostile al ripudio del fascismo, del
nazismo, di ideologie razziste, xenofobe o antisemite, omofobe e
antidemocratiche? O forse è il “riconoscersi nei valori della
Resistenza” che crea disagio?” e la stessa sera il proprio
rappresentante, il consigliere Elvio Cecchini, non solo ha votato a
favore della mozione come il resto della maggioranza di destra, ma ha
ribadito la lungimiranza di tale decisione. Evidentemente tra chi si
dichiara ostile al ripudio del fascismo, del razzismo, del nazismo e di
ideologie antisemite e omofobe c’è anche Cecchini”.