Chi c’è dietro la fiaccolata contro la guerra di Milano
Lealtà e Azione, chi c’è dietro la fiaccolata contro la guerra di Milano
Costola italiana degli Hammerskin e al centro di un network di associazioni culturali e di volontariato, ha tra le sue figure di riferimento Ezra Pound, il filonazista Degrelle e l’ultranazionalista romeno Codreanu. E ora Lealtà e Azione scende in piazza a Milano il 4 dicembre contro la guerra in Ucraina e la Nato, superando il comitato di Alemanno.
Lealtà e Azione, chi c'è dietro la fiaccolata contro la guerra di Milano
Gianni Alemanno aveva lanciato la crociata contro la guerra in Ucraina mesi fa, ma ora nella destra italiana rischia di essere sorpassato da sigle ben più radicali in cerca di una piazza. Tra queste a Milano spicca Libertà e Azione, promotrice della “Fiaccolata contro la guerra” che domenica 4 dicembre alle 16 partirà da Piazzale Cadorna per chiedere lo stop dell’invio delle armi a Kyiv, la fine delle sanzioni alla Russia, e la presenza dell’Italia alle trattative diplomatiche con Mosca. A promuovere l’iniziativa, formalmente, un non meglio definito Coordinamento Uniti contro la guerra che non si identifica automaticamente con il più noto Comitato Fermare la guerra di Alemanno, il quale ha annunciato la sua partecipazione alla manifestazione senza rivendicarne la paternità. Il comitato dell’ex sindaco di Roma riunisce molti studiosi e intellettuali, da Franco Cardini a Toni Capuozzo, arrivando fino a Fausto Bertinotti. Non mancano nomi più divisivi come Francesco Borgonovo, discusso vicedirettore de La Verità. Ma è cosa ben distinta dal gruppo che, dai social, appare il vero motore dell’iniziativa milanese: Lealtà e Azione.
Lealtà e Azione, le origini e la rete locale
Ma cos’è Lealtà e Azione? Un gruppo che si definisce metapolitico, esponente della destra identitaria e nazionalista che sarebbe però riduttivo definire neofascista. Come ricorda l’associazione antifascista Milano in Movimento, si tratta della filiale italiana degli Hammerskin, gruppo antisemita e suprematista nato in Usa da una scissione del Ku Klux Klan. Operativa dal 2010, mai strettamente alleata di associazioni come CasaPound, Lealtà e Azione non si muove come organizzazione politica in senso stretto, ma come collettivo di reti locali intente a veicolare l’identitarismo nella società, a fare operazioni di entrismo nei partiti della destra istituzionale, a compiere operazioni di para-welfare e a svolgere attività culturali per legittimarsi sul territorio.
La confusione dell’estrema destra europea davanti alla guerra in Ucraina
Tra i punti di riferimento spiccano tre figure: Ezra Pound, il celebre poeta e scrittore alfiere del tradizionalismo; Leon Degrelle, leader del movimento filonazista vallone incorporato nelle SS durante la Seconda Guerra mondiale e Corneliu Codreanu, il tribuno ultranazionalista romeno a capo del movimento delle Guardie di Ferro assassinato nel 1938. Figure accomunate dalla spinta alla rivolta politica, sociale e culturale contro il mondo moderno, dall’anti-occidentalismo e dall’idea di una Europa come “isola” identitaria e assediata soprattutto, dall’americanismo. Da qui il rifiuto della NATO, dunque dell’invio delle armi a Kyiv, e la ripresa retorica di un certo pacifismo. Comprensibile, del resto, visto che da otto anni l’estrema destra europea è in crisi di fronte a un conflitto di difficile interpretazione. Due le possibilità: o sostenere i “camerati” ucraini e nazionalisti del Battaglione Azov o sposare la lotta della Russia contro l’unipolarismo Usa. La componente che riprende il pensiero di Aleksandr Dugin, di Degrelle e di Jean Thriart, fondatore del movimento Giovane Europa, nel dubbio si è schierata contro la Nato.
Il network nero tra associazioni culturali, sportive e volontariato
Lealtà e Azione coniuga elementi dell’ipernazionalismo tradizionale, rappresentato dal simbolo del lupo e del gladio, al welfare identitario stile Alba Dorata in Grecia, ma anche gruppi neofascisti italiani come Forza Nuova e CasaPound, basato su raccolte di cibo e vestiario per famiglie in difficoltà, passando per un’ampia vocazione comunitaristica. A Lealtà e Azione fanno riferimento ben quattro associazioni culturali. La prima è Memento, che si presenta come associazione di volontariato «impegnata nella tutela, promozione, valorizzazione e salvaguardia del patrimonio monumentale, storico e ideale rappresentato dai Sacrari, dai cimiteri militari, dai monumenti e dai musei che raccolgono i corpi, i cimeli, i ricordi e i simboli di quanti combatterono per l’Onore dell’Italia». La seconda è l’associazione sportiva Wolf of the Ring, a cui si aggiungono l’associazione di alpinismo Lupi delle Vette e quella di assistenza agli animali Lupi Danno la Zampa. Oltre al network, Lealtà e Azione è poi strutturata sul modello della rete dei centri sociali, con sedi locali come Avamposto (Milano), LA (Lodi), Valinor (Monza). Altri importanti centri sono a Torino, Firenze, Genova.
Chi sarà presente alla fiaccolata di Milano
Alla fiaccolata di domenica non sarà presente solo l’ex missino Alemanno, già sceso in campo lo scorso 5 novembre alla manifestazione di Roma. Lealtà e Azione ha raccolto l’adesione di molte altre organizzazioni, anche politiche: da pezzi del Popolo della Famiglia ad Ancora Italia, da Vita (il partito dei No Vax si Sara Cunial) all’associazione per il dialogo italo-russo Vento dell’Est. Fino alla veronese Fortezza Europa e alla Rete dei Patrioti nata da una scissione di Forza Nuova. Un’onda nera travestita da arcobaleno.
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