A Lucca una giornata di confronto con le volontarie e i volontari che ogni mese partecipano al Sabato dell'Ambiente
Gargano
(Anbi nazionale): «Necessario costruire un nuovo modello di sviluppo.
Cambiamenti climatici significano meno cibo, meno sicurezza e prezzi più
alti sugli scaffali»
Ridolfi
(Consorzio 1 Toscana Nord): «Cala la quantità dei rifiuti raccolti
lungo i corsi d'acqua, segno che il Sabato dell'Ambiente funziona. Ora
patti di adozione con associazioni, scuole e agricoltori»
Lucca
– Un 'Sabato dell'Ambiente' davvero speciale quello organizzato sabato
26 novembre dal Consorzio 1 Toscana Nord a Lucca. Decine di volontarie e
volontari si sono ritrovati alla Fattoria degli Albogatti per
raccontare quello che è stato fatto in questi cinque anni ma soprattutto
per costruire il futuro di questa iniziativa che vede ogni mese la
partecipazione di centinaia di persone. Un vero e proprio confronto che,
oltre alle associazioni della Lucchesia, ha coinvolto Anbi nazionale,
enti locali, associazioni di categoria del mondo agricolo, Carabinieri
della biodiversità, istituzioni scolastiche e aziende di smaltimento dei
rifiuti. Tre ore in cui le voci dei volontari si sono unite a quelle
dei tecnici e degli amministratori locali nell'obiettivo comune di
migliorare e potenziare il monitoraggio e la pulizia dei corsi d'acqua,
anche attraverso il coinvolgimento di scuole e agricoltori. La
particolarità e l'importanza del 'Sabato dell'Ambiente' consiste proprio
nella sua frequenza e nella sua regolarità: ogni ultimo sabato del mese
centinaia di volontari, armati di guanti, stivali e pinze
raccogli-rifiuti, setacciano le sponde di fiumi e torrenti e al tempo
stesso monitorano lo stato di salute dei tanti corsi d'acqua del
territorio. Un grande lavoro di squadra che rende l'iniziativa unica nel
panorama nazionale.
A sottolineare l'importanza del 'Sabato
dell'Ambiente' anche la presenza di Massimo Gargano, direttore generale
di Anbi nazionale, l'Associazione Nazionale Consorzi di gestione e
tutela del territorio e acque irrigue. «I cambiamenti climatici –
afferma Gargano – per il nostro Paese significano avere meno cibo a
disposizione, meno sicurezza per i cittadini e prezzi più alti sugli
scaffali. Dobbiamo cambiare modello di sviluppo. Non possiamo continuare
ad affondare le radici della crescita nel cemento e nell'asfalto,
dobbiamo valorizzare le nostre bellezze artistiche, il nostro patrimonio
ambientale, il nostro cibo. Solo l'export dell'agroalimentare in Italia
vale oltre 60 miliardi di euro. Per costruire un nuovo modello di
sviluppo abbiamo bisogno di territori sicuri e di acqua a disposizione,
attività che sono affidate ai Consorzi di Bonifica. Questa è la nostra
sfida»
A chiudere i lavori Ismaele Ridolfi, presidente del
Consorzio 1 Toscana Nord: «Il bilancio del Sabato dell'Ambiente è
assolutamente positivo. Negli anni sono aumentate le associazioni che
aderiscono all'iniziativa ed è cresciuto l'impegno delle volontarie e
dei volontari che ogni ultimo sabato del mese partecipano alle
operazioni di monitoraggio e pulizia dei corsi d'acqua. E i risultati si
vedono perché ci sono sempre meno rifiuti che vengono raccolti lungo
fiumi e torrenti. Ora proponiamo a tutti di fare un passo avanti, di
unire le forze attorno ai patti di adozione dei corsi d'acqua che, oltre
alle associazioni, saranno aperti a scuole e agricoltori. Solo con
un'assunzione di responsabilità collettiva potremo agire efficacemente
sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici. La difesa dal rischio
idrogeologico non deve essere fatta solo a valle ma anche a monte con
atti concreti tesi a ridurre le emissioni di Co2. Noi facciamo la nostra
parte e dal prossimo anno il Consorzio sarà in grado di produrre oltre
200 mila kWh all'anno grazie agli impianti fotovoltaici»