“Dopo un lungo lavoro, interamente portato avanti dalla precedente amministrazione con Geal, il “tubone”,
il collegamento fognario Pontetetto - Nozzano, la più grande opera
civile degli ultimi 50 anni, è pronta, disponibile per la comunità che
l’ha attesa per decenni e lasciata in dote all’attuale maggioranza.
L’infrastruttura, però, inaugurata nel marzo 2022, non può ancora dirsi
conclusa: serve completare gli allacci e serve realizzare il collettore
fognario per le utenze del Castello Alto di Nozzano e quello per i paesi
limitrofi: ad oggi tutto tace, ma questa è una priorità e non ci
sembra che il sindaco e la giunta abbiano ben compreso l'importanza di
proseguire in questa opera, priorità che non può essere derubricata”.
Così il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale Francesco Raspini che sollecita l’amministrazione a portare a termine l’opera indispensabile per l’Oltreserchio.
“Il “tubone” - continua l'ex assessore all'ambiente del Comune - costato 8 milioni e settecentomila euro, è lungo più di 9 chilometri ed ha le dimensioni adatte per servire 9000 abitanti. Al momento, con le strutture già realizzate, sono circa 400 gli abitanti che ne potranno usufruire (300 di Nozzano e i restanti divisi tra Gattaiola e Montuolo). Geal, nella primavera di quest’anno, era già al lavoro per estendere la rete ad altre zone, in particolare in via dei Frasconi e nella zona del Castello di Nozzano. A questo punto, il “tubone” non può rischiare di restare un’opera incompiuta e, quindi, inutile: la rete dev’essere estesa laddove possibile con una programmazione chiara degli interventi da parte di Geal; i cittadini, invece, devono essere informati, accompagnati e sostenuti nelle procedure necessarie per l’allaccio alla rete fognaria. La cifra richiesta è tutt’altro che esigua, per questo chiediamo che si prevedano incentivi e agevolazioni, economiche e burocratiche, per facilitare le famiglie, vista anche la situazione critica che il nostro Paese sta vivendo. Su questo serve chiarezza da parte dell’amministrazione comunale”.
“In questo momento, se non si programma e mette a cantiere l’estensione della rete, il “tubone” è sottoutilizzato - conclude Raspini -, inefficace quindi rispetto alla finalità più ampia che ci eravamo dati, cioè di migliorare le condizioni igienico-ambientali. Chiediamo con urgenza che vengano presi provvedimenti per completare le opere mancanti e mettere finalmente in funzione un servizio atteso da decenni”.