Santanchè indagata per falso in bilancio e bancarotta
Santanchè indagata per falso in bilancio e bancarotta
Lo scorso 2 novembre la procura della Repubblica di Milano ha depositato, presso il tribunale dello stesso capoluogo lombardo, istanza di liquidazione giudiziale nei confronti di Visibilia Editrice srl, una società di cui l'attuale ministro del Turismo, Daniela Santanchè, è stata fondatrice, prima azionista e, fino allo scorso gennaio, amministratore delegato.
La procura del capoluogo lombardo ha compiuto questo passo a seguito di una denuncia penale, contenente le ipotesi di reato di falso in bilancio e di bancarotta, depositata dai legali dei soci di minoranza di Visibilia (Giuseppe Zeno, Antonietta Ferrara, Ciro Russo, Alessandro Palumbo, Gioacchino Borgia, Paolo Borgia, Stefania Di Paolo, Umberto Pinto e Marco Taranto) lo scorso mese di giugno, a seguito del quale sono partite indagini che hanno comportato perquisizioni nella sede legale della società, a Milano, e sequestro dei documenti contabili: a seguito di accertamenti la guardia di finanza ha steso una relazione per il magistrato inquirente dalla quale, testualmente, risultano “gravi irregolarità nella gestione ” e “false comunicazioni sociali relative ai bilanci, almeno dal 2017, con particolare riguardo alle voci avviamento e imposte anticipate ”.
I soci di minoranza, a loro volta, si erano mossi in quanto i revisori dei conti di Visibilia, lo scorso giugno, non avevano potuto redigere – come impone loro la legge - il bilancio della società, dichiarandosi impossibilitati a farlo a causa delle vistose anomalie contabili: a giugno tali soci, oltre a presentare una denuncia in procura, avevano anche esposto al tribunale di Milano, con la procedura prevista dall'articolo 2409 del codice civile, i loro gravi sospetti di irregolarità gestionali della società.
Tali irregolarità, secondo la procura milanese, si riferiscono ai bilanci compresi tra il 2016 e il 2020, quindi proprio durante la gestione della Santanchè, che è stata presidente della società dal marzo 2016 e amministratore delegato dal settembre 2017, per poi lasciare entrambe le cariche lo scorso gennaio a favore del suo convivente, il sammarinese Dimitri Kunz d'Asburgo Lorena
A questo punto la procura ha iscritto Daniela Santanchè nel registro degli indagati, con ipotesi di reato di falso in bilancio e bancarotta, e ha depositato in tribunale l'istanza di liquidazione giudiziale, motivando l'atto con “un evidente e manifesto stato di insolvenza ” della società editrice – la quale pubblica riviste importanti quali Novella 2000, Visto, Villegiardini e Ciak – in quanto ha debiti scaduti verso l’agenzia delle entrate per 984mila euro.
A questo punto avviene un colpo di scena, perché dieci giorni dopo il deposito dell'istanza di liquidazione giudiziale da parte della procura, il presidente Dimitri Kunz d'Asburgo Lorena annunciava alla stampa che un'altra società di cui la Santanchè è amministratore delegato (la Visibilia Concessionaria srl) aveva pagato a Visibilia Editrice srl 1 milione di euro, consentendo così a quest'ultima di saldare il debito verso il fisco e facendo così cessare lo stato di insolvenza.
Il saldo del sostanzioso debito non fa però venir meno le responsabilità penali di Daniela Santanchè per la gestione di Visibilia Editrice srl, e le indagini della procura proseguiranno per verificare le ipotesi di reato di falso in bilancio e di bancarotta.
16 novembre 2022
pmli.it
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