La riduzione delle emissioni climalteranti, la riduzione delle polveri sottili PM 2,5, sono un obbligo legale e
morale nei confronti dei cittadini a tutela della loro qualità della vita, della salute e, soprattutto, per tutelare
e garantire un futuro ai nostri figli e nipoti. Questi obiettivi possono essere perseguiti attraverso un percorso
di transizione ecologica che ci dovrà portare fuori da questo modello di sviluppo e di consumo socialmente
ed ecologicamente insostenibile verso un nuovo modello capace di limitare i danni nell’immediato e di
ripristinare con il tempo, un equilibrio tra le diverse e innumerevoli attività umane e la natura, i suoi tempi e
la sua biocapacità di rigenerarsi.
E’ un segno di ignavia politica cercare di affrontare separatamente le diverse problematiche ambientali con
provvedimenti improvvisati ed estemporanei emanati solo per mettere al riparo gli amministratori da
eventuali conseguenze legali dovute alla loro totale inadempienza e assenza di strategie e di programmi
concreti. Si sforano i livelli di guardia delle polveri sottili, già responsabili in Italia di circa 80.000 morti ogni
anno (fonte OMS) e allora la Giunta Giani per tutelarsi finge di fare qualcosa imponendo ai comuni ad ogni
inizio stagione di emanare il solito ingiusto provvedimento, quello di vietare l’accensione dei caminetti che
di solito sono diffusi nelle campagne, in zone collinari e montane, cioè, come sempre, si colpiscono le fasce
più deboli per lasciare le cose come stanno e non disturbare quelli che contano, perché è troppo facile e non
si rischia nulla, fare la voce grossa con i più deboli.
Una politica ambientale seria a tutela della salute di tutti presuppone avere un piano nazionale, che preveda
una serie di azioni coordinate e congiunte articolate a livello regionale, provinciale e comunale, dove ognuno
sa qual’ è il suo compito, le diverse azioni che deve intraprendere, le sue responsabilità e gli obiettivi da
raggiungere nei tempi stabiliti. Niente di tutto questo vediamo all’orizzonte, solo questi ridicoli, vessatori
provvedimenti. Un progetto di transizione ecologica deve nascere, crescere e svilupparsi nel corso degli anni
ispirandosi a un forte senso di giustizia.
Spegnere i caminetti per ridurre emissioni, con il prezzo della bolletta energetica attuale, quando poi tutto il
resto va come è sempre andato, è profondamente ingiusto ed iniquo. SI spengono i caminetti mentre per il
traffico autoveicolare privato ed individuale continua tutto come prima, le fonti energetiche di origine fossile
continuano ad essere utilizzate e bruciate, si ostacolano le energie rinnovabili e, come se non bastasse, si
subiscono livelli di inquinamento dovuti a iniqui privilegi come per esempio qualche migliaio di persone che
utilizzano abitudinariamente un Jet privato per i loro spostamenti per lavoro o per il semplice sfizio di
andarsene a sorseggiare un caffe a migliaia di chilometri di distanza bruciando carburante ed immettendo
nell’aria una quantità di emissioni che grida vendetta nei confronti del pensionato che si riscalda davanti ad
un caminetto. Di fronte a queste iniquità, a questa ignavia della nostra politica, non solo è giusto dissentire
ma anche ribellarsi praticando forme semplici e facili di disubbidienza civile. Per questo comprendiamo chi il
caminetto d’inverno lo terrà accesso. Quando ci presenterete un piano serio di contenimento delle emissioni
in cui i sacrifici saranno distribuiti equamente tra tutti, compresi i furbetti e gli intoccabili, che con cieco
egoismo e arroganza se ne infischiano di tutto, cambiamenti climatici compresi, allora ne potremo riparlare.
Eugenio Baronti
Sinistra Italiana Lucca