Il
costo dell’energia minaccia l’economia circolare mentre la
competitività dell‘industria cartaria è a rischio dumping ambientale.
Tra il 2020 e il 2022 incidenza del costo del gas sul fatturato passata dal 4,2% al 47%.
“Il
forte impatto dei costi energetici sull’economia italiana sta minando,
alla base, anche l’economia circolare oltre che aprire il mercato
domestico al dumping ambientale con l’arrivo sul territorio europeo e
italiano di prodotti cartari che costano meno a livello energetico ma
soprattutto ambientale” afferma oggi Lorenzo Poli, Presidente di
Assocarta all’apertura della mostra MIAC, che aggiunge: “Sono necessarie
misure a livello europeo per ridurre i costi energetici ed evitare che
un singolo Paese, come ad esempio la Germania, adotti interventi a
livello nazionale o introduca un cap a livello di singolo Stato, che
modificano la competitività in Europa e minano la stessa Europa sotto il
profilo economico e politico”.
Il comparto cartario con un tasso
di riciclo dell’85% è parte di una filiera che rappresenta l’1,4% del
PIL che ha quale materia prima la carta da riciclare. Il nostro Paese si
posiziona, infatti, al secondo posto in Europa – dopo la Germania - sia
per produzione che per utilizzo di carta da riciclare, tanto che ogni
minuto il comparto ricicla 12 tonnellate di carta. Nel 2021 sono state
riciclate 6 milioni di tonnellate di carta (+800 mila tonnellate
rispetto al 2020).
“Alcuni impianti cartari, in questo momento,
sono fermi ed altri stanno considerando di farlo a motivo del caro
energia. Ma tale situazione, oltre che fermare la produzione, porterebbe
anche al collasso della gestione della raccolta della carta che non
potendo più essere utilizzata in cartiera richiederà ulteriori costi per
la sua gestione e stoccaggio. Una situazione di emergenza rilevata
anche dal primo riciclatore di cartaceo in Europa, la Germania, che
potrebbe impattare sul nostro sistema industriale e sociale richiedendo
un intervento immediato delle autorità competenti” afferma Lorenzo Poli
Presidente di Assocarta.
“Il distretto cartario di Lucca non
sfugge, naturalmente, ai gravi problemi che stanno affliggendo il
settore a livello italiano – interviene il presidente della sezione
Carta e cartotecnica di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti
-. Attualmente quello dell’energia è il problema di gran lunga più
serio che stiamo affrontando, un problema grave per i suoi potenziali
effetti anche a medio termine. Perdere competitività e quote di mercato
rispetto ai nostri concorrenti esteri significa imboccare una strada che
potrebbe essere difficilmente reversibile anche quando, in un tempo che
speriamo non sia troppo lontano, la situazione si sarà normalizzata.
L’aggravio sui prezzi non può superare un certo livello: se accade
questo, per gli acquirenti diventa conveniente ricorrere a forniture
provenienti da paesi che fino a ieri erano impensabili, data l’incidenza
dei costi di trasporto. Sono equilibri complessi che incidono su flussi
commerciali importanti. E’ questo che stiamo cercando di far
comprendere alle autorità politiche nazionali ed europee: attenzione, i
guasti che si stanno producendo oggi potrebbero avere conseguenze gravi
per il manifatturiero italiano e continentale, cartario incluso. Inoltre
si rischia di generare un circuito in cui si andrebbero a premiare a
livello di mercato produttori di paesi molto meno attenti dei nostri
alla sostenibilità ambientale e alla dimensione sociale del lavoro. Alle
istituzioni regionali e locali, pur nella consapevolezza che il tema
generale va oltre il loro ambito di competenza, chiediamo di fare la
loro parte per quanto possibile. Penso alle autorizzazioni, lunghe e
faticose, per gli impianti per le energie rinnovabili; ma anche al
pressing che ci auguriamo vogliano fare assieme a noi presso le autorità
nazionali per estendere anche all’industria la possibilità di
costituire comunità energetiche. Un provvedimento a costo zero, questo,
che porterebbe benefici significativi.”
“Per questo il settore e
l’intera filiera carta chiedono attenzione al Governo in quanto
produttori di beni essenziali al cittadino ma soprattutto come best
perfomer del riciclo (la carta è il materiale più riciclato sia in
Italia che in Europa) e quindi dell’economia circolare. Mentre
l’industria cartaria combatte contro il dumping ambientale vista la
crescente importazione di prodotti cartari da Paesi extra UE (come la
Cina) dove l’energia è rimasta una commodity e il capitale naturale non
viene tutelato come in Europa” aggiunge Poli.
Si è discusso oggi
di dumping ambientale e di misure contro il caro energia, in occasione
della Mostra Internazionale dell’Industria Cartaria, nell’ambito di una
tavola rotonda condotta da Giorgio Bernardini de Il Corriere Fiorentino,
alla quale è intervenuto oltre al Presidente di Assocarta Lorenzo Poli e
al Presidente della sezione Carta e cartotecnica di Confindustria
Toscana Nord (oltre che Vicepresidente della stessa Assocarta) Tiziano
Pieretti, anche l’Assessore alle attività produttive, all'economia, al
credito e al turismo della Regione Toscana Leonardo Marras.
"Si
stima che nei primi 9 mesi di quest’anno la bolletta del gas del
settore cartario abbia superato di oltre il 95% quella dell’intero 2021,
pari a oltre 1,3 miliardi di euro, 5 volte superiore a quella del 2020
(265 mln €)” spiega Poli durante il dibattito “Tra il 2020 e il 2022
l’incidenza sul fatturato del costo del gas è passata dal 4,2% al 47%”.
I
primi sette mesi dell’anno registrano una modesta crescita del settore
pari allo 0,3%. Dopo il miglioramento registrato nel primo trimestre
(+4,5%), i volumi realizzati dal settore hanno presentato in luglio la
prima sensibile riduzione (-5,9% su luglio 2021) da novembre 2020. La
produzione di carte e cartoni per imballaggio, che ha sempre guidato le
positive dinamiche del settore (anche nel 2020 con qualche eccezione), è
scesa nel mese di luglio del 4%, del 7.5% sono diminuite le carte e
cartoni per cartone ondulato.
In riduzione anche le carte per usi
grafici (-9,9%) e carte per usi igienico-sanitari (-3,6%) ed altre
specialità (-17,4%). Fatturato in recupero dei sette mesi 2022 di oltre
il 50% per effetto della necessità delle cartiere di recuperare gli
ingenti rincari degli input energetici e delle materie prime fibrose.
“Una
crisi energetica, quella che viviamo, che rischia di avere un impatto
devastante anche sull'occupazione del settore. Sono diverse le aziende
cartiere che stanno già utilizzando la cassa integrazione per l'aumento
eccezionale dei costi energetici con il concreto rischio di arrivare a
chiusure di siti produttivi, con il coinvolgimento anche dell’intera
filiera. Per questo è fondamentale il varo del piano di contenimento dei
consumi dell’industria, collocando l’industria cartaria tra quelli
essenziali, cioè tra gli ultimi a dover subire interruzioni”, afferma
Poli.
“I settori energivori, come quello cartario, stanno
adottando delle strategie per affrontare i temi della decarbonizzazione e
dei costi energetici” conclude Poli “spingendo sugli investimenti e
utilizzo di biometano e bioliquidi. Ma stiamo puntando anche sulla
elettricità verde e sulle Comunità Energetiche Industriali: per questo
dobbiamo accelerare la messa a disposizione di aree idonee per la
costruzione di impianti alimentati a fonte rinnovabile, anche garantendo
condizione di favore a consumatori industriali o gruppi di consumatori
industriali che intendano autoprodurre l’energia di cui hanno bisogno.
Non
ultimo il forte - e storico - impegno del settore nella Gestione
Sostenibile delle Foreste con l’attuazione della Strategia Forestale
Nazionale per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e
decarbonizzare i cicli produttivi, favorendo l'utilizzo a cascata delle
risorse forestali per produrre in maniera sostenibile energia da
biomasse.
Estratto da www.lavocedilucca.it/post/2514/lucca--mostra-internazionale-dell---industria-cartaria-.php