Ciò
è potenzialmente capace di lasciare spazio di manovra alle
organizzazioni criminali forti dell’elevata disponibilità economica che
gli consente di operare in sostituzione o in aggiunta allo Stato sociale.
In
continuità con i periodi precedenti sarebbe confermata la presenza e
l’operatività di elementi contigui alle organizzazioni criminali mafiose
i quali gestirebbero talvolta in sinergia con soggetti autoctoni
numerose attività illecite con lo scopo di ottenere il massimo profitto
nei settori di maggior interesse quali gli appalti pubblici, la gestione e lo smaltimento di rifiuti, nonché il campo turistico-alberghiero. In
materia di criminalità autoctona sembrerebbe confermata la rilevanza di
esponenti legati a camorra e ‘ndrangheta mentre con riferimento alla
criminalità straniera le compagini di etnia albanese continuerebbero a
manifestare pericolosità e incidenza nelle attività illecite seguite dai
cinesi che continuerebbero a mantenere un ruolo primario in molte
attività specialmente nel distretto del tessile-abbigliamento che
coinvolge la periferia ovest e l’hinterland fiorentino fino ad
abbracciare tutta la provincia di Prato e parte di quella di Pistoia. Le
attività investigative hanno dimostrato che la Toscana si confermerebbe
una terra di interesse per le consorterie criminali campane. Nello
specifico le attività criminali si concentrerebbero prevalentemente
nelle estorsioni e usura sia nei confronti di soggetti originari della
Campania, sia della Toscana, nel traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, nella gestione, traffico e smaltimento illecito di rifiuti, nel
riciclaggio di danaro e reimpiego in attività immobiliari o
imprenditoriali con particolare riferimento al settore
turistico-alberghiero e nella penetrazione nell’economia legale
attraverso l’alienazione e/o costituzione di attività imprenditoriali
edili, con l’obiettivo di acquisire appalti pubblici.
Ne
è conferma l’operazione «Revenge»184 conclusa a Firenze il 10 settembre
2021 dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di finanza con l’esecuzione
di 12 provvedimenti cautelari nei confronti di soggetti ritenuti
affiliati ad un clan camorristico di Nocera Inferiore . Le indagini, hanno
permesso di accertare la presenza a Firenze di un’associazione
criminale avviata da 2 fratelli che si riuniva all’interno di un locale
di ristorazione dove si tenevano incontri per pianificare le attività
illegali e dove i membri del gruppo si recavano per stoccare e ricettare
i proventi che in parte venivano destinati alla necessità di
autofinanziare il clan. I proventi delle attività illecite venivano reinvestiti sia a Firenze, sia a Nocera Inferiore e autofinanziavano la nuova compagine camorristica locale. Si
segnala inoltre che la DIA di Firenze il 6 luglio 2021 ha eseguito un
decreto di confisca emesso dal Tribunale di Firenze di beni mobili, immobili
e rapporti finanziari per complessivi 10 milioni di euro nei confronti
di un imprenditore attivo nel settore turistico-alberghiero originario
di Boscoreale e da tempo residente a Montecatini Terme ritenuto legato
ad esponenti criminali campani.
Per
quanto attiene alla presenza della criminalità organizzata di origine
calabrese le indagini in questo semestre avrebbero messo in luce
traffici illeciti organizzati da compagini delinquenziali legate a
‘ndrine che continuano a dimostrarsi attive in diversi settori
delittuosi tra i quali figurano il riciclaggio di denaro, l’estorsione, l’usura, il traffico di stupefacenti e lo smaltimento illecito di rifiuti speciali. In
quest’ultimo campo si ricorda l’esecuzione di 7 provvedimenti cautelari
del 15 aprile 2021 da parte dei Carabinieri coordinati dalla DDA di
Firenze nel corso della operazione «Keu»186 conclusa nel mese di luglio
2022 in seno a cui veniva contestata l’associazione a delinquere
finalizzata ad attività per il traffico illecito di rifiuti e
l’inquinamento ambientale. Ancora
il 16 novembre 2021 veniva conclusa dalla Polizia di Stato l’operazione
«Handover»187 coordinata dalla DNA e dalle DDA di Milano, Reggio Calabria e Firenze nel settore di contrasto al narcotraffico internazionale. I gruppi criminali seppur autonomi erano collegati tra di loro e operanti in diverse parti del territorio nazionale.
Nel corso dell’attività investigativa sul filone calabrese, sono stati accertati anche rapporti tra presunti affiliati alla cosca Pesce e quelli della cosca MOLÈ, nonché la collaborazione, per
la commissione di alcuni reati di appartenenti alle cosche del versante
tirrenico e di quelle della provincia di Vibo Valentia con
ramificazioni in Lombardia, nelle province di Como e Varese. Per
quanto attiene alla presenza di appartenenti alla criminalità
organizzata di origine siciliana in Toscana essa risulta meno penetrante
rispetto alla ‘ndrangheta e alla camorra. Sotto l’aspetto investigativo, con
riferimento alla criminalità italiana viene tenuta sotto costante
vigilanza quella di matrice camorrista e ‘ndranghetista mentre per la
criminalità straniera particolare attenzione si riserva ai sodalizi
albanesi. Il
27 luglio 2021 nel corso dell’operazione «A Solis Ortu»228 della
Guardia di finanza di Firenze sono state eseguite 30 custodie cautelari , nonché
il sequestro per equivalente di beni per oltre 40 milioni di euro
considerati provento della commissione di bancarotta fallimentare e
sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Ancora nella stessa data, nell’ambito dell’operazione «La via degli stracci»229 dei Carabinieri, la DDA di Firenze ha emesso 25 avvisi di conclusione delle indagini a carico 19 persone e 6 aziende, ritenute
responsabili a vario titolo di reati che vanno dalla associazione per
delinquere finalizzata al compimento di un traffico organizzato di
rifiuti prodotti dall’industria manifatturiera pratese, alla truffa e alla gestione illecita di rifiuti, concretizzatosi nell’abbandono degli scarti tessili all’interno di aree e capannoni in disuso nelle province di Firenze, Prato e Pistoia, Verona, Padova, Vicenza e Rovigo fino ad arrivare a Salerno. Nella
provincia di Firenze i sodalizi mafiosi hanno consolidato la tendenza a
diversificare gli investimenti dimostrando attitudini imprenditoriali
in diversi settori oltre alla capacità di adattamento ai variegati
contesti socio-economici. Con
specifico riferimento alla ‘ndrangheta invece non risulterebbero attivi
locali sebbene si confermi la presenza e l’operatività di numerosi
elementi riconducibili alla criminalità calabrese.