Oggi è il 25 Dicembre, giorno della Natività, e ne approfitto per una riflessione, per me comunque quotidiana. Ognuno di noi puo' avere problematiche di varia natura da affrontare, di salute, di affetti, di lavoro ed esistenziali, ed anch'io, come tutti, ne ho la mia parte, ma ogni mattina, quando mi alzo e magari la mia mente inizia a venir piano piano allagata dai pensieri intrisi delle problematiche quotidiane da dover affrontare, cerco di reagire valutando invece i meravigliosi doni che mi sono concessi nel "qui e ora". L'essermi svegliato nel caldo letto della mia casa (quante migliaia di famiglie si svegliano senza una casa o in tende di fortuna, al freddo e magari con le tende ed i poveri materassini invasi dalle acque piovane, come nella Striscia di Gaza...).L'essere in un sufficiente stato di salute che mi permette di alzarmi dal letto in autonomia (quanti, in guerra o in pace, se non hanno assistenza di badanti o familiari non possono nemmeno alzarsi dal letto e vestirsi autonomamente). Avere un bagno con acqua corrente ed addirittura con la scelta tra calda e fredda per potersi lavare e fare i bisogni (e quante famiglie non lo hanno e vivono come preoccupazione giornaliera l'accaparramento di un po' d'acqua da bere, per lavarsi e per cucinare). E il poter andare in cucina ed avere un frigorifero dove poter trovare latte fresco e cibi a volonta' per la colazione (e quante famiglie senza casa vivono questo solo come un sogno). E poi il poter avere a disposizione vestiario e scarpe di ogni tipo (mentre tante famiglie hanno uno o due capi di vestiario ed un solo paio di scarpe o ciabatte malandate salvate dalla distruzione delle proprie case o per il loro costante stato di estrema poverta'). E potrei continuare ricordando a me stesso che poi ho degli affetti familiari primari vivi, in armonia con me ed in salute, che ho un lavoro che amo che mi da da vivere, che ho mezzi di trasporto propri e potrei continuare ancora ad elencare cose che noi tendiamo a considerare "scontate, banali e di normale routine", mentre solo se ce ne venisse a mancare una sola ci sentiremmo disperati, sgomenti, smarriti. Ecco che a questo punto mi viene naturale rispondere a quei tristi pensieri che tentavano d'insinuarsi in me, con un "GRAZIE" profondo per tutti i DONI meravigliosi sui quali posso contare fin dall'inizio della giornata. E mi viene spontaneo non solo ringraziare, ma anche chiedere con sincera preghiera a me stesso di cercare di meritare tutti questi doni con il mio quotidiano comportamento, non solo con i buoni pensieri, con i buoni intendimenti, ma anche proprio nell'ESSERE NEL BENE con la pratica quotidiana, espressa a tutti i livelli, per come sono, per come so' e per come posso. Possiamo onorare il Natale (e tutti gli altri 364 giorni dell'anno) riflettendo, prendendo coscienza e trasformando il nostro "sentire" in "essere" e "fare", nella direzione del Bene, della gentilezza, della solidarieta', dell'umanita', della Luce. Questa mia opera realizzata con la tecnica della “computer art” è in omaggio a Caravaggio, reinterpretando con il mio stile un particolare di una sua Natività. Auguri di cuore a tutte/i.
Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa