L’avvilente degrado del giornalismo odierno.
Mi interrogavo sul ruolo fondamentale del giornalista come punto di riferimento per il cittadino e per l’informazione.
Negli ultimi anni si è visto come il giornalista, pur di garantirsi una scodella di cibo a fine mese perché di fatto non sa fare nessun lavoro compreso quello dello pseudo giornalista, si genufletta alla politica, talvolta persino a fascisti dichiarati, oppure realizzi marchette di bassissimo livello, o ancora rinunci al giornalismo d’inchiesta per incapacità o per il timore di andare contro determinate realtà. Tutto ciò è in netto contrasto con il vero significato dell’essere giornalista e del fare giornalismo.
Il livello è bassissimo, infimo, vergognoso. Per una ciotola d’acqua hanno svenduto quella che era già una credibilità risibile, sminuendo e offendendo un lavoro e un ruolo di enorme importanza per la società, anch’essa ormai svenduta alla mediocrità umana.
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