Il coordinamento provinciale Sanità Pubblica Lucca, che aveva aderito alla raccolta firme per il Referendum Consultivo sulle Aree Vaste della Sanità toscana, nel ringraziare tutti i cittadini che hanno apposto la loro firma, comunica che purtroppo non è stato raggiunto il numero minimo necessario. L'obiettivo dunque non è stato raggiunto e il referendum non potrà aver luogo. Diversi sono i motivi che hanno determinato il mancato raggiungimento del numero di firme necessario. Limiti organizzativi di cui ci facciamo carico, la mancanza di una comunicazione efficiente, che ha determinato la scarsa conoscenza tra la popolazione del tema referendario. E la latitanza dei partiti politici che avevano aderito ufficialmente alla raccolta firme: Movimento 5 stelle, Lega e Rifondazione Comunista , che alla resa dei fatti hanno davvero dato un contributo irrisorio. Certamente non ha giovato che la raccolta firme coincidesse con la campagna elettorale, in vista del voto per il rinnovamento del Consiglio Regionale. Ma quello che è emerso soprattutto durante la raccolta, è che i cittadini si sentono traditi e abbandonati dalla politica, che non hanno più fiducia, non credono più negli strumenti della partecipazione democratica, cosa evidente anche nelle percentuali di votanti alle diverse tornate elettorali,. Ormai si reca a votare una percentuale di cittadini molto inferiore al 50%.
Siamo comunque soddisfatti del numero di firme raccolte in Provincia di Lucca, che supera le 3700 unità . Sia la Valle del Serchio/ Garfagnana che la Versilia hanno raccolto un significativo numero di firme, mentre a Lucca comune si sono superate le 1000. Molti dei cittadini che si sono avvicinati ai banchetti di raccolta firme hanno condiviso la loro percezione sui disservizi della sanità. A tale proposito riportiamo dati che sono stati raccolti sistematicamente attraverso un questionario. Quello che ne risulta è un quadro allarmante. Le persone non si sentono tutelate, cresce la sfiducia, sale la rabbia. 10 anni di Sanità Regionale basata sull'accentramento in 3 mega ASL, hanno notevolmente peggiorato la qualità dei servizi. Il problema in assoluto che si presenta di più è quello legato all'attesa al Pronto soccorso, criticità che è anche conseguenza del fatto che mancano i presidi territoriali e sovente i medici di base sono irraggiungibili e a volte anche « frettolosi »
Troppo spesso ricorrere al pronto soccorso è l'unico modo per avere assistenza. E una volta accomodati in sala di attesa i tempi diventano… biblici. Al 2º posto, a pari merito si registrano 2 problemi, apparentemente slegati tra loro. Esami, terapie e visite fissate in date eccessivamente dilatate nel tempo. La sensazione per i pazienti di sentirsi « numero » induce chi può a rivolgersi al privato, perché aspettare mesi, o percorrere grandi distanze per raggiungere i presidi medici, significa ansia e preoccupazione di non gestire per tempo un potenziale problema di salute. Significa non sentirsi considerati sotto il profilo umano. E’ tangibile che l'organizzazione della sanità si riflette sulla percezione dei cittadini. Le persone denunciano inoltre visite troppo frettolose, I tempi di visita nelle strutture pubbliche sono contingentati. Si registrano poi difficolta' relative alle attese telefoniche per le prenotazioni, che durano ore. Poi esami terapie e visite fissate in località distanti o difficilmente raggiungibili, soprattutto per una popolazione anziana. Abbiamo sentito dichiarazioni del tipo: dovrei prendere un taxi, tanto vale andare a pagamento.
La richiesta di aprire un dibattito serio sull'organizzazione della sanità quindi resta immutata e aperta.
Sarà nostro impegno il continuare a stimolare l'opinione pubblica e i responsabili politici e amministrativi perché il diritto alla salute e alla cura sia obiettivo inderogabile.