Droga e contanti nascosti nel parco fluviale del Serchio

Aveva scelto il parco fluviale del Serchio come rifugio, in particolare una zona appartata lungo il percorso ciclopedonale, dove la vegetazione è più fitta e l’illuminazione quasi assente. Un punto strategico, pensava, per nascondersi e continuare l’attività di spaccio lontano da sguardi indiscreti. Durante un servizio di controllo serale, gli agenti hanno notato movimenti anomali tra i cespugli nei pressi dell’argine, in un tratto del parco spesso frequentato di giorno ma molto isolato nelle ore notturne. A occhio nudo era difficile distinguere qualcosa, ma l’uso dei visori notturni ha permesso di individuare chiaramente una persona accovacciata tra la vegetazione. Raggiunto e fermato nella zona del parco fluviale compresa tra i sentieri lungo il fiume, l’uomo è stato perquisito. Addosso aveva sostanza stupefacente e una somma di denaro contante, elementi che hanno confermato il sospetto di un’attività di spaccio già in corso. Il tentativo di sfruttare il buio e l’ambiente naturale non è bastato a evitare il controllo. L’episodio riporta l’attenzione su alcune aree del parco fluviale del Serchio che, soprattutto di sera, vengono scelte come rifugio per attività illegali. Zone pensate per il tempo libero e lo sport che, senza una presenza costante, rischiano di diventare terreno fertile per chi crede di potersi nascondere tra alberi e argini.
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