Lucca è viva anche se a qualcuno da fastidio
C’è chi continua a dipingere Lucca come una città in declino, soffocata da “rumore, sporcizia e movida”. Ma la verità è un’altra: Lucca oggi è viva.
Non perfetta, certo, ma viva.
I suoi vicoli risuonano di voci, musica, passi e lingue diverse. Le piazze non sono più soltanto cornici da cartolina, ma luoghi dove la gente si incontra davvero — dove si crea lavoro, dove si prova, si sbaglia e si riparte.
Una città che si muove, si rinnova, si mette in discussione.
Chi invoca il “silenzio” spesso non difende la qualità della vita, ma un’idea immobile di città-museo, chiusa e polverosa, abitata solo dal ricordo.
Ma le città non vivono di rimpianti.
Lucca non è morta, come qualcuno ama ripetere. È semplicemente diversa: più aperta, più dinamica, più viva.
E chi vede in ogni concerto o locale un “Luna Park” dovrebbe forse ricordare che l’alternativa non è la pace dei sensi, ma il vuoto delle strade.
Meglio una città che fa discutere, che fa rumore, che respira — che una città che tace perché non ha più nessuno da ascoltare.
Lucca è viva. E questo, a qualcuno, dà ancora fastidio.
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