Lucca e la giunta Pardini: tra pragmatismo e promesse, un cambiamento a metà
A metà del mandato, la giunta di Mario Pardini si presenta come un’amministrazione che ha scelto la via del pragmatismo. Niente rivoluzioni, ma una gestione che punta a consolidare, più che a stravolgere. Dopo anni di governo di centrosinistra, molti cittadini si aspettavano un cambio di passo netto. In parte è arrivato, ma solo in superficie.
Sul fronte degli investimenti pubblici, i numeri sono robusti: oltre 55 milioni di euro destinati a scuole, impianti sportivi, manutenzioni e riqualificazioni urbane. Alcuni cantieri hanno preso forma concreta, come la Manifattura Nord o i progetti di abbattimento delle barriere architettoniche. Altri, però, restano sulla carta. L’opposizione sottolinea che molte opere “nuove” erano già state programmate dalle precedenti amministrazioni, e che la discontinuità sbandierata è più di facciata che di sostanza.
Sul piano sociale, l’amministrazione ha mantenuto l’impianto ereditato, rafforzando personale e fondi per i casi più fragili. Nessuna grande riforma, ma una continuità prudente: evitare tagli, garantire i servizi, senza però introdurre soluzioni innovative. Un equilibrio che rassicura, ma non entusiasma.
In campo finanziario, la promessa è stata mantenuta: nessun aumento di imposte comunali. I conti reggono grazie all’avanzo di bilancio e ai trasferimenti statali, più che a un cambio strutturale nella gestione. Pardini si presenta come un sindaco attento alla tenuta economica e all’immagine di efficienza, ma la crescita reale della città resta ancora da dimostrare.
La vita politica interna non è stata tranquilla. Cambi di assessori, tensioni con i partiti della coalizione e polemiche sull’urbanistica hanno segnato il percorso. Tuttavia, la giunta ha retto, complice una maggioranza più interessata a mantenere il potere che a metterlo in discussione.
Quanto al gradimento popolare, il sindaco resta su livelli discreti. Apprezzato per il tono diretto e per la presenza, criticato per l’eccesso di annunci rispetto ai risultati tangibili. Molti cittadini riconoscono che qualcosa si muove, ma percepiscono una distanza tra il racconto politico e la realtà quotidiana.
Fuori dal centro storico, nelle periferie, il giudizio è più severo. Le frazioni lamentano strade dimenticate e servizi in calo, segno che la città a due velocità non è ancora un ricordo del passato.
In conclusione, la Lucca di Pardini non è ferma, ma nemmeno in piena corsa. È un’amministrazione ordinata, comunicativa, più attenta ai numeri che alla visione. Il cambiamento promesso si intravede, ma resta parziale. Se nei prossimi due anni i cantieri diventeranno realtà e le periferie avranno voce, allora si potrà parlare di svolta. Per ora, il giudizio più onesto è uno solo: un passo avanti, ma la strada è ancora lunga.
Voci Periferiche
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