CRESCE IL NUMERO DI OCCUPATI IN ITALIA ?


 
 I dati Istat sull’occupazione del settembre 2025, evidenziavano :
 
 
che nel secondo trimestre 2025 il tasso di occupazione resta stabile al 62,6%; quello di disoccupazione scende dello 0,1% al 6,3%;  mentre gli occupati rispetto all’anno precedente sono aumentati dello 0,9% pari a 226.000 unità.
 
Ma è tutto  vero ?  tutto bene allora ? O siamo solo in presenza di un dato contabile ?
 
QUESTA LA REALTA’ :
 
PRIMA CONSIDERAZIONE Chi è disoccupato?
 
Il disoccupato  è colui che ha perso il posto di lavoro, ovvero ha lavorato per un periodo di tempo e successivamente è rimasto senza lavoro.  Tale status di disoccupato è riconosciuto a chi:
  • ha perso il lavoro da dipendente o cessato un’attività di lavoro autonomo;
  • ha un reddito inferiore ad 8 mila euro annui lordi, nel caso di lavoro dipendente;
  • ha un reddito inferiore ad 4.800 euro annui lordi, per il lavoro autonomo;
 
Quindi Essere disoccupato significa non avere un lavoro o perché lo si è perso o perché lo si è volontariamente abbandonato. Ai disoccupati   se hanno  i seguenti  requisiti richiesti spetta il contributo Naspi (indennità di disoccupazione) :
  • stato di disoccupazione involontario;
  • requisito contributivo, ovvero almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. Al fine del riconoscimento del diritto sono idonee tutte le settimane retribuite, purché con retribuzione non inferiore ai minimali.;
  • requisito lavorativo, ovvero almeno 30 giornate di effettivo lavoro negli ultimi 12 mesi.
I disoccupati iscritti ai Centri per l’Impiego sono 1.600.000 pari al 6,3% di tutta la forza lavoro che è pari 39.200.000 persone.
 
SECONDA CONSIDERAZIONE. CHI SONO   GLI INATTIVI O INOCCUPATI ?
 
Lo status di inoccupato  viene riconosciuto a tutti coloro che:
  • non hanno mai svolto un’attività lavorativa di qualunque genere, sia autonoma che subordinata e che vorrebbero un lavoro e quindi siano alla ricerca di un’occupazione, anche se non scritti ai Centri Per L’impiego;
  • Coloro che hanno effettuato l’iscrizione al Centro per l’Impiego  per più di 12 mesi e dopo vi hanno rinunciato  perché  sfiduciati nel trovare un’occupazione tramite quello strumento.
Quindi è inoccupato colui che non ha mai lavorato o si è cancellato dal Centro per l’Impiego e si prodiga attivamente alla ricerca del suo  impiego. Oggi gli inoccupati (inattivi) sono 12.600.000 persone
 
A chi è Inoccupato (inattivo) non spetta l’indennità di disoccupazione.
 
Perché l’inoccupato colui  non ha i requisiti richiesti per ottenere la Naspi , il contributo economico corrisposto dall’Inps, quale l’indennità di disoccupazione.
 
TERZA CONSIDERAZIONE , PERCHE’ IL DATO SULLA CRESCITA DELL’OCCUPAZIOE DI 226.000 UNITA’ NELL’ULTIMO ANNO  E’ SOLO UN DATO CONTABILE E NON RISPONDE A VERO ?
 
PER QUESTI MOTIVI :
 
La forza lavoro occupabile in Italia (dipendenti e autonomi) è di 39.200.000 persone. Essa  riguarda: gli  occupati sono circa 25.000.000 (62,6%)  persone,  di cui 16.000.000 full-time o part-time  a tempo  indeterminato e 3.000.000 dipendenti precari assunti con ben 45 forme di lavoro frantumato. Inoltre vi sono circa 6.000.000 di lavoratori autonomi ;
 
 i disoccupati iscritti al Centro per l’Impiego 1.600.000 persone ( il 6,3%);
 
gli inoccupati o inattivi pari a 12.600.000 persone ( 32,3%) per un totale di 39.200.000 persone .
Quindi il dato vero va letto complessivamente e visto che il tasso di occupazione resta invariato  rispetto all’anno precedente al 62,6% (25.000.000) significa che i 226.000  occupati in più,  non sono reali ma dipendono da altrettante persone che erano iscritte a Centri per l’Impiego e si sono cancellate  diventando inoccupati.  . Si tratta solo di “una partita di giro”, la minore disoccupazione è data dal fatto che sono anche  diminuiti di 226.000 unità le iscrizioni al Centro per l’Impiego e divenuti inattivi.
 
 Oggi quindi abbiamo: 25.000.000 di occupati su 39.200.000 persone occupabili;   i disoccupati iscritti ai Centri per l’Impiego, che sono circa 1.600.000 persone pari al 6,3%; mentre
 
Gli inattivi  ammontano sono  12,600.000 Persone pari al 32,3%.
 
Quindi  sempre secondo i dati Istat , il dato più rilevante riguarda coloro che non si iscrivono più ai Centri per impego,  perché sono  del tutto sfiduciati rispetto alla possibilità di trovare un lavoro con il CPL. Essi   ammontano al 32,3% che sommati a quelli iscritti ai CPL si arriva quasi al 40%  di tutta la forza lavoro esistente in Italia, con 14.200.000 persone che non hanno un lavoro. Questa è la realtà .
 
 
 

Umberto Franchi  . 27 ottobre 2025   
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