In
occasione dei 50 anni dalla creazione del Museo, l’Amministrazione
Comunale di Coreglia Antelminelli organizzerà sabato 13 settembre un
evento per celebrare questo fiore all’occhiello del suo territorio
che conserva l’identità e la memoria di un popolo che ha esportato
l’arte figurinaia
COREGLIA
ANTELMINELLI –
Era
il 1975
quando l’ex scuola elementare, ospitata all’interno del palazzo
di proprietà del Barone Carlo
Vanni,
fu trasformata in un museo con decreto della Regione Toscana il cui
ruolo fu fondamentale in quanto sostenne economicamente l’iniziativa.
Oggi, a distanza di 50
anni
esatti da quell’evento, il Comune
di Coreglia Antelminelli,
grazie alla preziosa collaborazione e cura dell’evento del Prof.
Pietro Paolo Angelini, vuole celebrare l’importante anniversario di
uno dei fiori all’occhiello del suo territorio: il Museo
Civico della Figurina di Gesso e dell’Emigrazione
“G.
Lera”,
un luogo dove si conservano l’identità e la memoria di un popolo
che ha esportato l’arte figurinaia in tutto il mondo.
Sabato
13 settembre,
alle
ore 10,
un corteo
storico
partirà da Piazza Antelminelli, di fronte al Palazzo Comunale. Sarà
allestito un laboratorio di un artigiano locale, posto in Piazza del
Figurinaio, il corteo si dirigerà verso il Teatro “A. Bambi”
dove è previsto un convegno
al quale prenderanno parte Istituzioni, studiosi, esperti e
imprenditori che cercheranno di ricostruire la storia del museo,
rievocando alcune figure fondamentali del passato e creando un ponte
con il presente. La giornata sarà coronata dalla consegna degli
attestati
di riconoscenza e
da una visita
guidata all’interno
dello stesso museo.
“Il
Museo Civico della Figurina di Gesso e dell’Emigrazione –
spiega la Consigliera Comunale Matilde
Gambogi
che ne detiene la delega – nei
primi anni del 2000
è
stato intitolato al Prof. Guglielmo Lera. Fu realizzato grazie alle
donazioni delle famiglie e dei discendenti dei figurinai che, nelle
loro abitazioni, conservavano statue, documenti e disegni dei loro
avi. Sarà questa l’occasione per ricordarli e ringraziarli per il
prezioso lascito alla comunità coreglina”.
Il
Museo si trova incastonato nel cuore di Coreglia Capoluogo, per molti
anni il Dott. Paolo
Tagliasacchi
ne è stato direttore, a lui si devono due pubblicazioni sul
materiale conservato al suo interno. Al piano terra si possono
osservare le teche dove sono custoditi lasciapassare, passaporti,
lettere e fotografie di figurinai coreglini partiti per l’estero in
cerca di fortuna durante le due grandi migrazioni tra la fine
dell’’800 e l’inizio del ‘900 e dopo la Seconda Guerra
Mondiale.
C’è poi una sala dedicata al noto scultore
locale Giocondo
Molinari,
che aveva insegnato in questa scuola di disegno e plastica, attiva
dal 1879 fino al 1941, grazie all’iniziativa filantropica del
Barone Vanni che, partito da Coreglia per Vienna come figurinaio,
fece fortuna e decise di tornare nel suo paese natìo e di aprire una
scuola destinata ai giovani del luogo per insegnare loro il mestiere
del figurinaio.
Seguono altre stanze, quella al piano
superiore nella quale sono esposte varie statue donate dalle famiglie
e presepi, e quella sotterranea, dove è ancora possibile respirare
la magica atmosfera delle antiche botteghe dove i maestri figurinai
praticavano la loro arte.
“Oggi
il Museo è un luogo vivo e dinamico
– conclude il Sindaco del Comune di Coreglia Antelminelli Marco
Remaschi
– frequentato
dalle scuole che, ogni anno, vengono a farvi visita per scoprire dove
affondano le radici del nostro territorio. Un luogo che unisce
sapientemente tradizione e innovazione, come dimostra l’esperienza
della SMAC, la Scuola Manifatturiera Additiva di Coreglia ispirata
proprio a quella del Barone Vanni, che richiama studenti da tutti i
continenti per corsi intensivi di alta formazione dedicati alla
stampa 3D e alla filiera circolare. Celebrare oggi i 50 anni di
questo Museo significa onorare la memoria chi ha contribuito a
rendere grande la nostra comunità esportandone i saperi in tutto il
mondo”.