“Ritengo che sia un bravo ragazzo, ma che ciò non basti per fare politica e per governare”. Questo il giudizio non proprio lusinghiero su Pardini espresso da Barsanti in una intervista di poco precedente il primo turno delle elezioni comunali. Tutti sappiamo come è andata. Il bravo ragazzo è diventato Sindaco proprio grazie ai voti di chi non lo riteneva adatto a fare politica e a governare la città. Ma si sa: Parigi val bene una messa. Con l’accordo anche Barsanti è diventato “un uomo di potere”, o meglio un Assessore che ha il compito di curare gli interessi della città nell’ambito della delega ricevuta dal “bravo ragazzo”. Ma a Barsanti, evidentemente, questo non basta e si avventura in analisi politiche di scarsissimo valore. Affermare che l’Amministrazione di centrosinistra ha governato abusivamente la città per dieci anni è una falsità inaccettabile. Nel 2012 e nel 2017 in maggioranza i lucchesi hanno scelto il centrosinistra, così come pochi mesi fa hanno legittimamente optato per la maggioranza guidata da Pardini. Un normale processo democratico che evidentemente Barsanti riesce ad accettare solo quando volge a suo favore. Tralasciando il politologo Barsanti, abbiamo una considerazione da rivolgere a Pardini. Lei è certamente persona garbata e mite, ma è anche Sindaco e, in quanto tale, deve tutelare l’intera comunità e le istituzioni che la governano evitando che il suo silenzio finisca per avvalorare strampalate teorie. Per governare una città occorre che una maggioranza di cittadini, anche se esigua come nel suo caso, si sia espressa in modo univoco. Pertanto chi vince non è mai “abusivo”. Avvalorare questa idea significherebbe offendere le istituzioni, oltre che la verità. Lei è il Sindaco, Barsanti un suo Assessore. Tocca a Lei ribadire il rispetto della verità messo in discussione dal suo Assessore. Lei ha il potere e il dovere di difendere le Istituzioni, in primo luogo quella che Lei incarna con la sua persona. Restiamo in attesa.
I Segretari dei Circoli PD del Comune di Lucca