Marcello Pera, il ritorno silenzioso del filosofo lucchese nella politica italiana
Marcello Pera, il ritorno silenzioso del filosofo lucchese nella politica italiana
Che fine ha fatto Marcello Pera? La domanda circola spesso a Lucca, sua città natale, e tra chi ricorda i primi anni Duemila, quando il filosofo divenuto politico raggiunse l’apice della carriera come Presidente del Senato della Repubblica. Figura atipica, proveniente dal mondo accademico e non dalle scuole di partito, Pera è stato per anni una voce dissonante, tanto nel dibattito politico quanto in quello culturale.
Dalla filosofia al potere
Professore di filosofia della scienza, stimato per le sue ricerche su Popper e il pensiero liberale, negli anni Novanta fu attratto dalla nuova proposta politica di Silvio Berlusconi. Nel 2001, con l’ascesa del centrodestra, divenne la seconda carica dello Stato. A Palazzo Madama si guadagnò fama di uomo severo, capace di mediare, ma anche di imporre rigore istituzionale.
Un intellettuale in politica
Diverso dai politici di professione, Pera non rinunciò mai al ruolo di intellettuale. Scrisse saggi, dialogò con Benedetto XVI in un celebre libro-intervista, e intervenne spesso sui temi della fede, dell’identità europea, dei rapporti tra Occidente e cristianesimo. Questa doppia natura – filosofo e politico – gli garantì prestigio, ma anche diffidenze.
L’ombra del declino
Dopo la stagione del governo Berlusconi e le turbolenze del Popolo della Libertà, la parabola politica di Pera sembrava esaurita. Negli anni successivi, il suo nome compariva raramente: articoli, interviste, riflessioni culturali. Molti lo davano come “ritirato”, più vicino alla cattedra e alla scrittura che ai corridoi del potere.
Il ritorno con Fratelli d’Italia
E invece, nel 2022, la sorpresa: Marcello Pera torna in Parlamento, eletto al Senato nelle liste di Fratelli d’Italia. Non un ritorno fragoroso, ma silenzioso, quasi in punta di piedi. Nessuna ambizione di ministeri o ruoli di governo, ma un incarico simbolico e coerente con la sua storia: la presidenza della Commissione per la Biblioteca e l’Archivio storico del Senato. Un compito che unisce politica e cultura, custodia della memoria e responsabilità istituzionale.
Il nome per il Quirinale
Sempre nel 2022, il suo nome comparve nella rosa dei candidati del centrodestra per la Presidenza della Repubblica. Non fu una candidatura reale, ma un segnale: l’idea che la figura di Pera, uomo delle istituzioni e di pensiero, potesse incarnare un’alternativa al professionismo politico.
Oggi, un ruolo defilato ma vigile
Oggi Marcello Pera ha 80 anni. Non occupa le prime pagine dei giornali, ma continua a far sentire la sua voce. Parla di politica con lo sguardo del filosofo, critica le derive culturali dell’Occidente, analizza con rigore i rapporti tra fede e società.
Non è più il protagonista che fu, ma un osservatore autorevole, capace ancora di influenzare il dibattito.
Un lucchese tra politica e cultura
Per Lucca resta un figlio illustre: professore, filosofo, Presidente del Senato, scrittore, oggi senatore in carica. Un percorso che racconta molto non solo del destino di un uomo, ma anche della politica italiana: dove i grandi intellettuali appaiono sempre più rari, e quando tornano sulla scena lo fanno con la discrezione di chi sa che le vere battaglie non sono nei titoli dei giornali, ma nelle idee che resistono al tempo.
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