Tour de France : due delle quattro maglie che simboleggiano il primato, hanno avuto legami con Ivano Fanini

In questi primi dieci giorni del Tour de France due delle quattro maglie che simboleggiano il primato, hanno avuto legami con Ivano Fanini. Uno dei massimi dirigenti del ciclismo che tra i suoi ex atleti, ha avuto da ragazzo Lenny Martinez, che indossa la maglia a pois di leader del Gran Premio della Montagna (oggi a pari punti con il leader della generale Pogacar). Qui c’è un rapporto diretto. Martinez ha corso da giovanissimo per l’imprenditore capannorese ma soprattutto ci ha corso il padre Miguel, campione olimpico di MTB a Sidney 2000, tre volte campione del mondo (tra MTB e ciclocross), che con Fanini ha gareggiato in due periodi della sua lunghissima carriera, conclusasi proprio in maglia Amore e Vita. Una maglia con cui Miguel Martinez vinse l’unica corsa conquistata (su strada) al Tour de Beauce in Canada, ovvero la terra di un altro atleta che sta facendo bene in questo Tour: Mike Woods. Si, quel Woods che correva a piedi e Ivano Fanini lo convinse a salire su una bici, diventando un big. Una storia, anche questa, che ha dell’incredibile. Woods arrivò da Fanini nel 2014. Il patron lo convinse che la bici era migliore del podismo. Ma non aveva esperienza, sebbene non fosse più giovanissimo. In Lucchesia ha imparato a muoversi in gruppo e passo dopo passo a diventare un campione, visto come sta procedendo in questo Tour. Indiretto invece il legame con Jonathan Milan, fino a giovedì in maglia verde, quella che simboleggia la classifica a punti degli sprinter (probabilmente il più forte al Mondo in questo momento) che è troppo giovane per essere stato corridore di Fanini, ma il padre lo è stato eccome. Insomma, in questi giorni due maglie che valgono primati nella corsa più importante al Mondo, hanno parlato lucchese. Ma non finisce qui. Anche il campione danese Jonas Vingegaard, vincitore della Gran Boucle nel 2022 e nel 2023 prima di un grave infortunio, è legato a Ivano Fanini. Sì, perché l’allenatore del campione scandinavo, Brian Pedersen, che è stata la guida tecnica di Vingegard fino al 2019, negli anni 1990 e 1991 ha corso in maglia Fanini. Sono molti i casi in cui atleti amici di Fanini sono diventati campioni assoluti e hanno fatto sfracelli alla Gran Boucle. Da Bartali a Merckx, da Gimondi a Moser, fino a Bernard Hinault, tutti amici della famiglia Fanini. Uno di questi è senza dubbio Rof Sorensen che è stato anche corridore per l’imprenditore capannorese, con il danese che ha vestito la maglia gialla (dovette abbandonare a causa di una brutta caduta) e ha vinto due tappe. E anche Bjarne Riis, vincitore del Tour ‘96 che quando era juniores fu portato da Fanini in Italia a correre il Giro della Lunigiana (su bici Fanini). Così come Alberto Elli e Rodolfo Massi, entrambi ex atleti di Fanini e lanciati nel grande ciclismo da Ivano che hanno vestito la maglia gialla di leader (Elli) e quella a Pois, con tanto di vittoria di tappa (Massi). Abbiamo scritto tempo fa il legame fra gli atleti di Fanini e le Olimpiadi, con le molte medaglie conquistate, ma anche con la corsa a tappe più importante del Mondo il connubio è forte e ricco di successo.

Questo post ha 0 commenti
Estratto da www.lavocedilucca.it/post/20292/tour-de-france---due-delle-quattro-maglie-che-simboleggiano-il-primato--hanno-avuto-legami-con-ivano-fanini.php