Le attenzioni e le energie di tutti, comprese le mie, sono riservate
alle elezioni politiche del 25 settembre, e non solo per la svolta
storica che potrebbero determinare e che tutti noi, in particolare di
Fratelli d’Italia, lavoriamo per concretizzare. Ma subito dopo, e
soprattutto se le cose andassero come auspichiamo, dovremmo lavorare in
prospettiva per le regionali del 2025, dove le condizioni per la
alternanza potrebbero essere davvero concrete. La prossima tornata
elettorale per le politiche rappresenta per il Centrodestra toscano, in
particolare guardiamo al territorio della provincia di Lucca, composto
da persone che hanno spesso lavorato parallelamente ma mai insieme, la
possibilità di realizzare un’aggregazione di dirigenti e militanti. Lo
scopo è quello di creare un blocco unico che guardi ai prossimi
appuntamenti elettorali, comunali e regionali, con una nuova struttura
che raccolga e veicoli le esigenze del territorio elaborando punti
programmatici che rispecchino le necessità dei cittadini. Il
Centrodestra dovrà cominciare non solo a strutturarsi come coalizione
individuando per tempo un candidato Presidente, ma, soprattutto, dovrà
lavorare in prospettiva. Per far questo dovrà confrontarsi con i
territori, le realtà associative, per approfondire problemi, individuare
temi da portare avanti e far diventare, magari, punti programmatici.
Dovrà creare una cabina di regia fra le forze politiche che lavori per
armonizzare le differenze di vedute interne, medi fra le legittime
aspirazioni anche personali, intervenga preventivamente sulla gestione
della comunicazione e sulla strategia complessiva. Una sorta di
coordinamento permanente, che vorremmo creare anche a Lucca, per
trasformare un’alleanza elettorale in una realtà dinamica, plurale e
strutturata. Infine, il Centrodestra dovrà tornare a fare formazione,
come si faceva una volta. Per imparare metodo e merito delle questioni. E
tornare a puntare sulla cultura: come veicolo di comunicazione, ovvero
messa in comune di conoscenze; come consapevolezza del valore sociale ed
economico della presenza di case editrici, tv e radio libere, centri di
produzione musicali e teatrali; come prima forma di alimentazione della
passione politica, un concetto che vedo sintetizzato, per quello che
riguarda FdI, per esempio, da sezioni in cui si trovino i testi
fondamentali del pensiero conservatore.
Il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi
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