La
 presidente dell’assemblea dei Democratici toscani e consigliera 
regionale: “La nostra regione si conferma un esempio di partecipazione e
 impegno sui diritti, ma no alla retorica dell’isola felice"
 
Lucca,
 9 giugno 2025. “Il mancato raggiungimento del quorum è una ferita per 
tutti, non solo per le forze sindacali, politiche e civiche che hanno 
promosso i referendum. Ogni volta che la partecipazione è bassa si pone 
un problema democratico. Per questo il centrodestra fa malissimo a 
festeggiare, dimostrando scarso senso delle istituzioni: governare un 
Paese significa preoccuparsi della sua salute democratica”.
A 
dirlo è Valentina Mercanti, consigliera regionale e presidente 
dell’Assemblea del Partito Democratico della Toscana, commentando i 
risultati dei cinque referendum dell’8 e 9 giugno.
“A livello di 
partecipazione - dice Mercanti - spicca il risultato della Toscana: 
buonissima affluenza e nettissima prevalenza dei Sì. È la conferma di 
una cultura democratica viva, capace di mobilitarsi quando si parla di 
lavoro, diritti, dignità, e del grande impegno profuso dal Pd regionale:
 di tutte le sue anime, ci tengo a sottolinearlo. Di questo come toscani
 dobbiamo essere orgogliosi”.
“Ma naturalmente c’è poco da 
cullarsi nella retorica della ‘Toscana isola felice’ - continua la 
presidente del Pd Toscana - perché la dinamica del voto nazionale 
conferma una preoccupante disaffezione alla partecipazione e perché i 
temi di fondo relativi al mondo del lavoro restano tutti sul tappeto”.
“Non
 possiamo infatti dimenticare che esiste un’intera fascia del mondo del 
lavoro che resta esclusa da ogni tutela: partite Iva, lavoratori 
autonomi, professionisti che ogni giorno affrontano costi in crescita, 
zero garanzie, precarietà strutturale. Si tratta di tanti toscani che 
lavorano tanto, ma guadagnano sempre meno. Come Pd - dice Mercanti - 
dobbiamo ripartire da qui”.
“Le donne e i giovani, in questo 
contesto, sono i più penalizzati. Hanno redditi più bassi, tutele più 
deboli, carriere più frammentate, per non parlare delle aspettative 
previdenziali. Se non rimettiamo al centro della nostra azione politica 
quotidiana questa ingiustizia - sottolinea la presidente del Pd Toscana -
 non c’è futuro possibile. Serve un nuovo patto sociale, che riconosca e
 protegga chi lavora fuori dai vecchi schemi”.
“Trasformare 
questa consapevolezza in azione politica è il compito che abbiamo 
davanti. Non possiamo più rimandare. Il lavoro non può continuare a 
essere l’anello debole dell’Italia”, conclude Mercanti.