Inaugurato il murales “Il Ciclo del Mare” alla scuola Tobino di Varignano

Inaugurato il murales “Il Ciclo del Mare” alla scuola Tobino di Varignano

Un primo progetto di rigenerazione urbana attraverso l’arte contemporanea di strada


La facciata della scuola primaria “Mario Tobino”, parte dell’Istituto Comprensivo Don Milani di Viareggio, si è trasformata in una vera e propria opera d’arte grazie all’intervento dell'affermato artista a livello europeo, ZED1.

I tre prospetti che affacciano su via Francesco Lenci ospitano ora un imponente trittico murale intitolato “Il Ciclo del Mare”, una narrazione per immagini che rappresenta il mare come origine e destinazione, simbolo di trasformazione e rinascita.

Nella prima scena, mani sapienti — metafora del lavoro artigiano e della tradizione viareggina — danno forma a una barca, le cui vele si perdono nel vento fino a diventare, nella scena centrale, stelle filanti. Da queste nasce una maschera del Carnevale, dipinta con i colori del Napoli in omaggio al quartiere. La maschera, a sua volta, posa delicatamente una nuova barca nel mare, più evoluta della prima. Il tutto si svolge in un flusso narrativo continuo, dove nautica e Carnevale si contaminano e si ispirano reciprocamente, restituendo una Viareggio creativa e autentica.

Di Pietro Angelini, direttore di NAVIGO, l’idea di inserire la realizzazione del murales a Varignano all’interno del festival Be A Rebel | Creatività per il bene comune. Con questa prima opera prende simbolicamente avvio il progetto Viareggio, Perla del Tirreno, scritto da Start ATTITUDE con l’endorsement di NAVIGO per il Comune: un percorso di rigenerazione urbana che, attraverso l’arte contemporanea di strada, intende valorizzare alcune aree della città a partire dal suo elemento fondante: l’acqua. Mare, Canale Burlamacca e Lago di Massaciuccoli sono i tre poli simbolici attorno a cui si articoleranno le possibile future tappe del progetto.

La scelta di iniziare dal quartiere Varignano — vero baricentro tra mare e lago — ha un forte valore simbolico e urbanistico, sottolineando il ruolo centrale e propulsivo di questa area della città.

I lavori sono iniziati il 10 maggio alla presenza del Prefetto Giusy Scaduto, delle assessore del Comune di Viareggio Sandra Mei Assessore alla cultura e Sara Grilli Assessore allo welfare, di Pietro Angelini (ideatore dell’iniziativa), della dirigente scolastica Nella De Angeli, dello psicologo Emanuele Palagi e del curatore del progetto Gian Guido Grassi. Il murales è stato avviato simbolicamente dagli alunni della scuola Tobino, coinvolti anche come spettatori e co-protagonisti dell’intero processo creativo.

Il progetto è promosso e sostenuto dal Comune di Viareggio e NAVIGO, curato da Gian Guido Grassi, realizzato da START ATTITUDE con il supporto degli sponsor Overmarine Group, Nautica Service, SASIT e Studio Grossi e Polvani.


ZED1

Marco Burresi, nato a Firenze nel 1977, è cresciuto e vive a Certaldo; si è diplomato all’Istituto di Grafica Pubblicitaria. Inizia a dipingere in strada da adolescente realizzando il suo primo graffito nel 1992 a Viareggio dove entra a far parte della crew KNM, un gruppo di amici e giovani writers che ha animato la scena di quegli anni partecipando attivamente a Panico Totale. Zed1 sviluppa così una propria ricerca e illustrazione, creando un immaginario personale con ambientazioni surreali e fiabesche abitate da animali antropomorfi, burattini, bambole, figure circensi e dalla letteratura fantastica.

L’artista raffigura sul palcoscenico delle proprie opere il teatrino della vita: i suoi personaggi tratti dal mondo dell’infanzia mostrano dietro a un’apparentemente innocenza aspetti meno rassicuranti e a tratti grotteschi, raccontando di un mondo più adulto e reale. Questo cortocircuito visivo, malinconico e talvolta terribilmente ironico, ci svela le nostre fragilità e quelle di un mondo costantemente in bilico astenendosi dall’imporre soluzioni definitive e suscitando nello spettatore una riflessione interiore.

Negli ultimi anni Zed1 ha sviluppato la tecnica del Second Skin che ha permesso di spingere l’interazione con il pubblico dalla sfera intima al gesto collettivo: applica a un murale permanente un ulteriore strato, una seconda pelle, che col passare del tempo e grazie all’intervento dei passanti o agli agenti atmosferici, si perde rivelando, insieme al dipinto originale sottostante, nuovi e imprevisti significati.

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