Bollette gas e luce stratosferiche: la speculazione non si paga! Speculation don’t pay!


Venerdì 9 settembre ore 21 esatte presso il Dopolavoro ferroviario di Lucca vicino alla stazione ferroviaria, assemblea pubblica promossa da Unione Popolare per discutere e decidere su come organizzare, anche a Lucca, la protesta che sta nascendo in tutta Italia e in Europa.


Ormai siamo oltre ogni ragionevole linea di confine. La scelta della guerra invece dell’iniziativa diplomatica, l’aumento delle spese militari invece che della spesa sociale, un recupero fiscale per chi ha di più invece che per chi ha di meno, salari e pensioni di fame invece che un loro aumento, una povertà che cresce insieme ai superprofitti da parte di aziende di particolari settori, una crescita di consumo di suolo e un ritorno alle energie sporche, inquinanti e pericolose. E da ultimo la speculazione, una manovra sporca legalizzata che, da una parte genera extraprofitti quasi del 700% per aziende come ENI e, dall’altra mette alla fame milioni di famiglie e migliaia di imprese, generando una valanga inarrestabile di inflazione, disoccupazione e ulteriore povertà.

 Nel 2021, a causa dei forti aumenti scattati a partire dall’ultimo trimestre dell’anno, l’aumento delle bollette per una famiglia media è stato pari a circa oltre il 40%. Nel 2022, per effetto dei rincari delle tariffe e nonostante le misure adottate dal Governo, la spesa complessiva per l’energia sale del 92,7%, un conto che potrebbe ulteriormente aggravarsi ad ottobre.

Considerando l’attuale andamento in forte rialzo dei prezzi di luce e gas, in assenza di un blocco nazionale o europeo delle tariffe e di interventi efficaci di contrasto, nel 2023 il conto per le forniture energetiche potrebbe raggiungere i 5.266 euro a famiglia con una crescita della spesa energetica del +300% rispetto al 2020. Questi dati sono quelli più recenti forniti da associazioni nazionali di utenti e consumatori.

Questi aumenti riflettono solo in parte un reale aumento dei prezzi energetici e gli effetti della guerra ma sono soprattutto gli effetti di formidabili speculazioni finanziarie operate sulla borsa di Amsterdam dove vien fissato il prezzo del gas. Questa valutazione è ormai opinione condivisa anche da ministri del Governo e numerosi economisti di diverso orientamento.


Adesso basta! Non possiamo più subire, ne va dei nostri redditi, del nostro lavoro e della nostra dignità!

Chiediamo, insieme a tante associazioni, l’intervento di ARERA, Antitrust e della Magistratura, ma intanto bisogna cominciare ad organizzare la protesta contro questa ignobile speculazione.


No al caro vita! Speculation don’t pay, la speculazione non si paga!



Unione Popolare Lucca

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