Cari sindaco Pardini, giunta comunale di Lucca, senatore Menia, 
è
 inutile che alziate i toni e assediate gli spazi pubblici con 
iniziative sulle foibe in concomitanza con le ricorrenze antifasciste, i
 lucchesi non si piegheranno al vostro revisionismo storico.
Non
 siamo interessati a rivendicare o giustificare la posa dei cartelli 
antifascisti all'Agorà, bensì a ribadire che un'iniziativa sulle foibe 
durante il giorno dell'Europa, anniversario della Vittoria sul 
nazifascismo, è un'operazione vergognosa volta a coprire i crimini del 
fascismo, responsabile dello scoppio della guerra e della violentissima 
occupazione dei territori Jugoslavi.
Sappiamo da che parte stare: quella della resistenza antifascista.
Non siamo negazionisti delle tragiche vicende del confine orientale. 
Crediamo
 che la storia vada raccontata tutta, e non serva nascondere la violenza
 della guerra civile per capire chi si trovava dalla parte giusta e chi 
da quella sbagliata della storia. 
A disprezzare la
 democrazia e la costituzione, nate dalla resistenza, è in primo luogo 
chi si definisce "fascista del terzo millennio", chi rivendica 
l'adesione a formazioni politiche come Casapound, colpevole negli anni 
di decine di aggressioni e violenze nella nostra città, o il Movimento 
Sociale Italiano, responsabile di gravi atti di terrorismo negli anni di
 piombo. 
Appoggiare cartelli su dei tavoli, come 
abbiamo appreso sia stato fatto, non si può chiamare lesione della 
libertà di espressione; in nessun modo vi è stato impedito di lanciare 
il vostro messaggio. 
Le minacce di denunce verso 
gli autori del gesto sono pura propaganda: non ci risulta che né l'atto,
 né le scritte "basta revisionismi" e "morte al fascismo" (quindi a 
un'idea, non a persone) presenti sui cartelli, siano considerabili 
reati.
Partito della Rifondazione Comunista, circolo Piana di Lucca
             
            
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