BIBLIOTECA POPOLARE
La biblioteca popolare è una iniziativa chiaramente politicizzata. Questo non vuol dire che, visto il valore del servizio offerto, non possa continuare ad operare in spazi pubblici, ma tali spazi, proprio per la natura politica dell'associazione che gestisce la biblioteca, non possono continuare ad essere utilizzati in esclusiva. In poche parole, negli spazi pubblici la politica devono potercela fare tutti. Non mi riferisco ovviamente ai fascisti; per me la dichiarazione di antifascismo per accedere agli spazi va benissimo. Mi riferisco a tutti i movimenti democratici e liberali. Quelli della biblioteca popolare sono antimilitaristi??! Ottimo, ma gli spazi pubblici devono poter essere aperti anche per chi è a favore del riarmo europeo. Questo per fare un esempio tra i tanti possibili. Se invece la biblioteca popolare si risolve nell'occupazione di uno spazio pubblico per farci politica a senso unico, allora ciò non va bene. Voglio esser ancora più chiaro, a me non piace neanche che il Comune finanzi una cosa come "l'Augusta", dove vi sono solo relatori di un certo colore. Per me negli spazi pubblici la politica devono potercela fare tutti, a basso costo (le utenze) e senza finanziamenti da parte del Comune o di altri enti. Ottimo sarebbe unire la biblioteca popolare alla sala di lettura Agorà, essendo però chiaro che nello spazio si fanno iniziative politiche di qualunque tipo. Anche quelle che non piacciono ai gestori della Biblioteca Popolare.
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