La
referente per la provincia di Lucca dell'Osservatorio Scuola de Il
Popolo della Famiglia, insieme a Francesco Galante, referente per Arezzo
denunciano: «La Regione Toscana investirà per la provincia di Arezzo
400.000 euro per indottrinare le nuove generazioni»
La
Regione Toscana, forte della Legge 16/2009, investirà nell’arco di tre
anni 5.700 milioni di euro, spalmati su tutte le province, per
finanziare progetti che, come dichiara l’assessore per l’istruzione e le
pari opportunità, Alessandra Nardini, diffondano la “cittadinanza di
genere” e sconfiggano “la cultura patriarcale”.
https://youtu.be/KW49aihdi3s?si=ZGerB6168powQ6sw
«Il
ritornello potrebbe essere il solito: “ce lo chiede l’Europa” -
commenta Francesco Galante, referente dell’Osservatorio Scuola del
Popolo della Famiglia di Arezzo - così noi investiamo denaro pubblico
che ci è stato prestato e che potrebbe essere utilizzato in altri ambiti
e modalità, per applicare alle nuove generazioni i dettami europei con
le relative linee guida per l’educazione sessuale emanate dall’OMS già
nel 2010. Ci chiediamo se i genitori siano consapevoli di ciò che nei
laboratori scolastici, a partire dagli asili nido, potrebbe essere
propinato ai nostri piccoli. Si consultino le Linee guida
https://www.fissonline.it/pdf/STANDARDOMS.pdf
in particolare il capitolo "La matrice" da p.37 a p.50, denunciate in
Senato, di recente, dal dottor Giovanni Frajese, note agli operatori
della scuola da oltre un decennio. Ormai gli ideologi della comunità
LGBTQI+ hanno coniato i propri stereotipi e ce li stanno imponendo con
una strategia capillare ed una prepotenza inaudita, spacciando
l’ideologia gender come la soluzione alla discriminazione, alla
violenza, al bullismo, mentre in realtà essa semina antagonismo tra i
sessi e fomenta la ginarchia, il potere in mano alla donna, vista come
superiore all’uomo. In sostanza il femminismo imperante - prosegue
Galante - ripropone il modello del potere che da maschile diventa
femminile, stravolgendo volutamente i connotati specifici dell’unione
famigliare in cui padre e madre, secondo Natura e Costituzione,
collaborano e si integrano nella logica del servizio reciproco e della
cura, non dello sfruttamento e della violenza. In tal modo si rischia di
stravolgere anche la natura femminile ed esasperare in negativo quella
maschile».
8
Marzo 2025
Osservatorio Scuola PdF Arezzo e Lucca
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